Spuntano altri episodi inquietanti

Rimini

CESENA. Dopo il pallino metallico sparato da qualche misterioso sconsiderato, che sabato sera ha colpito una ragazzina di 13 anni in un polpaccio, spuntano altri episodi spiacevoli avvenuti nella stessa zona. Episodi che potrebbero essere legati, nel senso che potrebbero essere la spia di un disagio e di un’aggressività di qualcuno.

Nella piazzetta che è stata teatro del fattaccio, un paio di settimane fa, una 29enne che non abita lì ma aveva lasciato la sua bicicletta si è trovata un grosso chiodo conficcato nella gomma della ruota anteriore. E un mese prima un suo amico, dopo avere posteggiato uno scooter nello stesso punto, ad una decina di metri dalla zona in cui la bambina è stata colpita dal pallino (probabilmente sparato da un’arma ad aria compressa), ha trovato la sella completamente imbrattata da vernice bianca. La zona in questione è quella in cui sorge il complesso residenziale “Policentro”, situata tra viale Bovio e la zona del parcheggione Arrigoni e del liceo scientifico “Righi”.

I precedenti raccontati dalla giovane, turbata dalla notizie pubblicata ieri su queste pagine, rafforzano l’ipotesi che ci sia qualche persona poco equilibrata che vive da quelle parti o comunque frequenta la zona.

Per fortuna, sabato sera non ci sono state conseguenze serie: la tredicenne se l’è cavata con una ferita abbastanza lieve da non avere avuto bisogno di farsi curare in pronto soccorso. E’ bastata un’automedicazione casareccia e tutto si è risolto con un po’ di dolore che è passato nel giro di un giorno e mezzo. E i genitori non hanno sporto neppure denuncia.

Resta però un po’ di angoscia per quello che sarebbe potuto accadere se quel pallino fosse per esempio finito in un occhio, invece che in una gamba protetta dai jeans. Inoltre, alla luce della testimonianza della 29enne, c’è il timore che non si tratti di un gesto isolato. Forse c’è qualcuno da cui aspettarsi gesti sconsiderati e pericolosi, non si sa il perché. A questo punto, non è da scartare l’ipotesi che possa trattarsi di una persona infastidita da “invasioni del proprio territorio” che giudica moleste.

In tutti questi casi, così come a maggior ragione nella vicenda di sabato sera, le forze dell’ordine suggeriscono comunque di presentare sempre una denuncia formale, essenziale per fare scattare verifiche più approfondite.

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