7 ore di presidio poi l'annuncio: "Nuovo summit"

Rimini

CESENA. Non sono mancati i momenti di tensione ieri davanti ai cancelli dell’Artoni. Lavoratori e attivisti di Adl Cobas sono tornati a manifestare e a bloccare i mezzi in entrata e uscita dopo che l’incontro in prefettura ottenuto al termine dell’ultimo blocco non aveva dato risultati.

Dalle 7 della mattina incuranti del freddo e della pioggia un gruppo di lavoratori e ragazzi provenienti anche da fuori regione hanno mantenuto il blocco chiedendo il reintegro dei 28 licenziati. Erano tutti dipendenti della Stemi Logistica, l’ultima di una lunga serie di cooperative che si era aggiudicata l’appalto e lavorava nei magazzini Artoni. Dopo una lunga attività di protesta dei lavoratori che supportati da Adl Cobas, denunciavano la mancanza dei dispositivi necessari a garantire di sicurezza sul lavoro, quest’estate Artoni ha deciso per la risoluzione del contratto di appalto con Stemi Logistica, e di internalizzare il lavoro; 28 sono i lavoratori che si sono trovati senza lavoro e che Artoni ha scelto di non riassumere, preferendo rivolgersi alle assunzioni tramite agenzia interinale.

Inutili fin qui le trattative che con la mediazione della prefettura si è cercato di mettere in campo e il risultato è che i lavoratori sono tornati a protestare. Se fino ad ora i lavoratori se la sono cavata smaltendo ferie e permessi arretrati, da fine mese per loro comincerà un lungo periodo senza stipendio in attesa che arrivi la cassa integrazione.

«Reintegro subito» è la richiesta che hanno scandito a più riprese nel corso delle 8 ore di presidio. Nelle prime fasi della protesta i camion rimasti fuori dall’Artoni sono stati allontanati e la strada è stata chiusa dalla Municipale. L’assoluta determinazione a non cedere senza risultati ha portato a momenti di tensione, quando attorno alle 14 le forze dell’ordine hanno cercato di forzare il blocco dei manifestanti. Carabinieri e polizia hanno sgomberato il materiale con cui i manifestanti avevano improvvisato una barriera, e cercato di farsi strada con i mezzi, che i manifestanti hanno fermato sdraiandocisi davanti. Il blocco si è risolto solo intorno alle 15.30 quando il dirigente del commissariato Michele Pascarella ha ottenuto la fine del blocco in cambio di un nuovo incontro in prefettura per un tavolo di confronto allargato anche a comune di Cesena e provincia. Due le condizioni poste dai manifestanti: che all’incontro partecipi l’amministratore delegato di Artoni e che l’incontro avvenga nei primi giorni della settimana. «Si è perso fin troppo tempo - spiegano i rappresentanti di Adl Cobas - vogliamo poter parlare con l’azienda, e non con il loro rappresentante di Confundustria di Reggio Emilia. Vogliamo che l’azienda spieghi secondo quale logica ha lasciato a casa questi 28 lavoratori per poi assumerne altri a fare il loro stesso lavoro. Se entro martedì non avremo l’incontro, mercoledì saremo di nuovo qui, davanti a questo cancello per una nuova iniziativa di protesta e di lotta».

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui