Ex "Simona": adesso è davvero finita

Rimini

SAN PIERO. Licenziati: è arrivata l’ora di pronunciare questa parola brutale, ma vera, che in questi anni si è cercato di nascondere od ammorbidire sotto le false speranze dei piani di sviluppo. Per cinque anni, comunque, c’è stata la copertura di cassa integrazione ed ammortizzatori sociali.

Adesso, con la messa in mobilità, il personale della ex “Simona” continuerà a ricevere una indennità per uno, due o tre anni, a seconda della età.

Il 14 febbraio termina l’ultimo periodo di utilizzo della cassa integrazione straordinaria e 70 dipendenti del gruppo “La Perla” dello stabilimento di San Piero verranno licenziati. Erano un centinaio, nel marzo 2009, le persone messe in cassa integrazione; poi, in questi cinque anni, tra pensionamenti e qualche passaggio a nuova occupazione il numero è sceso a 70. Una cifra comunque importante per una realtà come l’Alto Savio. Stessa sorte per 60 dipendenti dello stabilimento di Roseto degli Abruzzi. Sono invece sempre rimaste “operative” le dipendenti impegnate nell’ex spaccio aziendale ora negozio, che ha continuato a rimanere attivo a San Piero. Sono 4-5 e sono divenute dipendenti della nuova proprietà del gruppo, la “La Perla Global Management”, dell’imprenditore Silvio Scaglia.

Mercoledì scorso, il Ministero del Lavoro ha convocato a Roma il liquidatore sociale della società “La Perla srl”, l’avvocato Gianguido Roversi, insieme alle organizzazioni sindacali ed alle rappresentanze sindacali unitarie degli stabilimenti di San Piero e di Roseto degli Abruzzi.

«Le parti - scrivono le organizzazioni sindacali - prendendo atto che gli stabilimenti di San Piero e Roseto hanno cessato da tempo la attività, hanno concluso che al termine dell’utilizzo della cassa integrazione straordinaria previsto per il 14 febbraio 2014 i lavoratori verranno licenziati come previsto dalle procedure di mobilità, utilizzando i benefici previsti dalla legge 223/91».

“La Perla srl” aveva avviato le procedure di licenziamento con comunicazione del 25 novembre scorso.

Nel frattempo, la nuova “La Perla Global Management”, società che fa capo al noto imprenditore Silvio Scaglia, ha definitivamente acquisito marchio e stabilimento di Bologna de “La Perla”.

«Si apre adesso una fase nuova - continuano i sindacati - nella quale si auspica che la proprietà della nuova “Perla”, che ha già manifestato l’intenzione di riportare le produzioni in Italia, possa rappresentare per le lavoratrici un’opportunità di lavoro stante anche i notevoli vantaggi offerti dai lavoratori collocati in mobilità, e così rispondere ad un problema occupazionale sempre più grave in Alto Savio. E’ necessario per questo un impegno comune che coinvolga anche le istituzioni a tutti i livelli».

Durante la scorsa estate, qualche giorno dopo la comunicazione del passaggio di proprietà, l’amministrazione comunale aveva incontrato sindacalisti e dipendenti della ex “Simona”, con l’intenzione di contattare la nuova proprietà e verificare la possibilità di programmi di reimpiego.

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