Caprioli a quattro passi da piazza del Popolo

Rimini

CESENA. Gli animali selvatici si spingono sempre più spesso alle porte della città. Anzi, ormai sono stabilmente a poche centinaia di metri dal cuore del centro storico. E’ il caso di una mezza dozzina di caprioli che all’alba di ogni giorno si possono scorgere nel “pratone” davanti all’istituto Lugaresi.

 

Questo spicchio naturale di grande bellezza si trova a meno di cinque minuti di cammino dalla centralissima piazza del Popolo.

Già da qualche anno - ha fatto notare Luca Spinelli, che ha immortalato con la sua macchina fotografica questo spettacolo e lo ha poi condiviso sulla pagina Facebook “Sei di Cesena se” - qualche capriolo ha iniziato a fare timidamente capolino su quella collinetta. Ma ultimamente, i più mattinieri, con la dovuta cautela per non spaventarli, possono ammirarli alle primissime luci del giorno mentre brucano l’erba.

Ma anche in altre zone del territorio cesenate, non troppo periferiche, non è difficile avvistare caprioli. Un caso tristemente noto è quello di Molino Cento, nei paraggi del Ponte Vecchio, dove capita di frequente che questi animali finiscano nel canale della ex centrale idroelettrica, con la necessità di soccorrerli.

Un’altra area dove pochi giorni fa un bellissimo capriolo è stato immortalato con uno scatto fotografico è Rio Marano. Anche qui stiamo parlando di un punto della città che si trova a ridosso della via Emilia e quindi fa parte del perimetro urbano.

Insomma, non c’è più bisogno di spingersi sull’Appennino per provare l’emozione di osservare i caprioli. Ed anche tante altre specie di animali selvatici (oltre ai caprioli, lepri, istrici, volpi ed una gran varietà di volatili, dagli aironi al martin pescatore e dalle poiane ai picchi), che popolano per esempio il parco fluviale del Savio, anch’esso adagiato alle porte del centro urbano.

Bisogna invece risalire verso le sorgenti per trovare tracce di cervi, cinghiali e anche lupo. Ma ci sono indizi di una progressiva, seppure lenta, discesa verso valle di questi animali più “remoti”.

 

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