Terremoto in Nepal: volontaria in mezzo al disastro

Rimini

CESENA. Si è trovata nel bel mezzo di uno dei più devastanti terremoti registrati negli ultimi anni a livello mondiale. La cesenate Barbara Monachesi, che da diversi anni si è trasferita a vivere in Nepal, dove ha anche messo su famiglia, è stata la prima italiana a raccontare in diretta la tragedia vissuta ieri dagli abitanti di Kathmandu.

In Italia erano le 8.11 di ieri mattina quando una scossa sismica di magnitudo 7.9 ha seminato morte e distruzione ai piedi dell’Himalaya. La 41enne Barbara Monachesi, che dal 2007 è la referente della onlus “Aperinorn”, che aiuta le donne e i bimbi nepalesi, è stata fortunata, perché la zona in cui vive è scampata al disastro. La terra ha però tremato fortissimo e lo spavento è stato tanto, come ha raccontato le stessa, quando poche ore dopo il terremoto è stata intervistata da Rai News 24, in collegamento telefonico in diretta. «Ci siamo gettati sotto il tavolo - ha raccontato la volontaria cesenate, che ha tre figli (un bimbo nepalese che ha adottato e due bimbe che ha avuto dall’uomo che ha conosciuto là e ha sposato) - Qui gli edifici hanno retto, ma non lontano, attorno al tempio di riferimento di questa zona ci sono state distruzioni. Ora siamo in un open ground insieme ad altre persone. Lo spavento è tanto, anche perché la terra continua a tremare».

Poco prima di portare la sua testimonianza a Rai News 24, la sorella di Barbara, Michela, aveva comunque tranquilizzato tutti, attraverso Facebook, sul fatto che lei e la sua famiglia stavano bene. E subito sono piovuti messaggi di vicinanza inviati dai tanti amici che questa donna coraggiosa ha lasciato a Cesena e in tante altre città dove ha fatto conoscere l’impegno di “Apeiron” a favore della gente nepalese, che doveva fare i conti con mille difficoltà, anche prima della tragedia che si è consumata quando a Kathmandu erano le 11.56 di mattina,

E’ facile immaginare che fin dalle prossime ore Barbara Monachesi si getterà a capofitto a prestare aiuto alla popolazione di cui ormai si sente di fare parte fino in fondo. Ha dimostrato di essere fatta così, fin da quando ha fatto una scelta di vita molto forte, lasciando la carriera di avvocato che stava iniziando, per dedicarsi ad assistere chi ha bisogno. Le dimensioni del disastro sono enormi: ieri sera si parlava di almeno 1.500 morti. Ci sarà di nuovo bisogno del grande cuore di Barbara e anche da chi la sostiene dall’Italia.

 

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui