Caccia a 5 milioni per 42 frane

Rimini

CESENA. Servono 5 milioni per fare fronte alle 42 frane censite nei territori di Cesena, della valle del Savio e di Montiano: i sindaci dei sei Comuni dell’Unione capitanata da Paolo Lucchi battono cassa in Regione.

Il primo cittadino cesenate, insieme ai colleghi Marco Baccini (Bagno di Romagna), Monica Rossi (Mercato Saraceno), Fabio Molari (Montiano), Luigino Mengaccini (Sarsina) e Guido Guidi (Verghereto), ha scritto una lettera indirizzata a Stefano Bonaccini e Paola Gazzolo, presidente ed assessore alla Protezione Civile della Regione Emilia Romagna. Il contenuto è molto chiaro: è urgente trovare almeno 5 milioni per realizzare i lavori di ripristino e messa in sicurezza delle tante frane che si sono mosse in seguito al maltempo dei mesi scorsi.

L’auspicio dei sindaci è che, di fronte a quella che è una vera emergenza, la Regione riesca a profondere lo stesso impegno mostrato in occasione delle alluvioni dell’autunno scorso, per le quali si sono ottenuti dall’Unione Europea 11 milioni di euro..

La missiva è stata inviata ieri, informandone anche i consiglieri regionali del territorio perché facciano la loro parte. Particolarmente attiva nel sollecitare soluzioni, anche preventive, alle calamità naturali si sta rivelando Lia Montalti, favorita anche dall’esperienza maturata sul tema durante gli anni in cui ha coperto il ruolo di assessore all’Ambiente della giunta Lucchi.

E’ stato soprattutto lo scorso mese di febbraio ad aggravare le ferite sul territorio: tanti smottamenti stanno mettendo a repentaglio non solo la transitabilità delle strade ma addirittura la sicurezza delle abitazioni. E la risposta non è stata finora adeguara, un po’ - si ricorda nella lettera - per la forte e continua riduzione delle risorse a disposizione dei Comuni e un po’ perché il Patto di stabilità preclude la possibilità di utilizzare fino in fondo anche quelle che si avrebbero in cassa. Il risultato è stato disastroso: sono ben 42 le frane individuate, limitandosi a quelle principali. Perciò i sei sindaci chiedono alla Regione di «attuare un primo, serio piano di superamento delle emergenze».

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