Tartassare gli italiani e inchinarsi ai paperoni

Rimini

Ci mancava la Flat Tax! Vivi all’estero e sei ricco sfondato? Vieni (o torna) in Italia e sarai premiato: paghi 100 mila euro fissi all’anno e non ci pensi più. Non importa se guadagni milioni e milioni di euro... L’ultima trovata del Governo è l’ennesima presa in giro per gli italiani ancora convinti sia giusto pagare le tasse. Se certe iniziative possono forse avere un senso nei Paesi dove il prelievo fiscale è basso, in Italia hanno tutto il sapore di una sperequazione a vantaggio dei ricchissimi.

«Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva», recita l’articolo 53 della Costituzione. «Il sistema tributario è informato a criteri di progressività». Tutti, tranne qualcuno, evidentemente. Secondo le stime fatte dallo stesso governo si potrebbero portare in Italia un migliaio di ricconi (Briatore si è detto interessato). Così facendo lo Stato può incassare un centinaio di milioni di euro.

Nel frattempo continua il trattamento di favore ai giganti del web. Introdurre una web tax in Italia, cioè far pagare le tasse anche alle multinazionali di Internet così come le pagano le imprese italiane, porterebbe allo Stato 2 miliardi di euro l’anno, così sostiene il deputato Arturo Scotto. E invece? Secondo quanto calcolato da Repubblica pochi mesi fa, in Italia, nel 2015 Google, Facebook, Amazon e Apple, in quattro hanno speso solo 15 milioni in imposte, un terzo di quelle pagate dalla Amplifon. Ma il Governo non ci sente...

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