Il populismo che chiude le province ma non mette la tassa sui grandi patrimoni
Fumo negli occhi! Come tutte le cose fatte male i nodi vengono al pettine. Così le province sono rimaste a metà del guado portando ai cittadini risparmi di qualche euro l’anno se va bene. In compenso ci ritroviamo con enti e territori in crisi di identità e rappresentanza, strade distrutte, scuole al freddo (e senza spazi). Nuovi soldi vengono invece spesi per le cosiddette aree metropolitane, dove più forte è la casta... Vero Bologna? Il problema non è l’esistenza delle province ma come queste spendono i soldi. Un bravo statista non segue l’onda del sondaggio ma ha idee buone e forti che convincono gli elettori.
Cinque anni fa uno studio svelò che tre italiani su quattro erano favorevoli a una maggiore tassazione su ricchezze e patrimoni superiori al milione di euro e sui redditi superiori ai 100 mila euro l’anno. Fatto qualcosa? Andiamoci piano. Il populismo va bene ma non toccate le tasche di chi il populismo lo cavalca.