Le strade della vergogna

Rimini

Diciamolo chiaramente. C'è qualcuno seduto in una poltrona della Regione o della Provincia (e forse anche da qualche altra parte) che sta lavorando molto male. Parliamo dello stato delle strade dell'entroterra romagnolo. La denuncia fatta ieri su Facebook dall'ex campione mondiale di ciclismo Maurizio Fondriest ospite a Riccione («strade vergognose per fare un complimento») è solo l'ultima segnalazione. E' da tempo che gli albergatori specializzati nell'ospitare i turisti della bicicletta (e non solo loro) lanciano gridi di allarme. La riviera romagnola sta perdendo un turismo di qualità che riempie gli alberghi anche in bassa stagione. Presenze in arrivo dai paesi del Nord Europa, ma anche da più lontano, che sempre più spesso decidono di migrare verso altri lidi turistici come le Baleari o le Canarie, per fare un esempio, dove c'è più rispetto nei loro confronti.

Non ci sono giustificazioni. Una realtà che fino a poco tempo fa si vantava di essere la capitale europea del turismo non può trattare in questo modo chi spende soldi per venire qui in vacanza. Non è civile lasciare che i nostri ospiti su due ruote rischino di continuo incidenti più o meno gravi perché le strade delle nostre colline sono un susseguirsi di buche e crepe profonde lungo l'asfalto. Non è civile nemmeno per le tante migliaia di romagnoli che ogni settimana spendono il loro tempo libero in compagnia della bicicletta.

L'indagine diffusa ieri sull'impatto economico del Motomondiale è la dimostrazione dei risultati che si possono ottenere quando le cose funzionano e quando si decide di investire bene: oltre 60 milioni di euro di indotto sul territorio. Bene, recenti studi hanno stimato in 44 miliardi di euro l'indotto generato dal cicloturismo in Europa, un settore in continua crescita. In altre regioni d'Italia lo hanno capito. Il rischio è che proprio dove si era partiti per primi si resti appiedati per una “foratura”.

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