COCORICÒ E SBALLO: UN NUOVO SISTEMA DI REGOLE E CONTROLLI

Rimini

Litigare sul tema chiusura sì o no del Cocoricò rischia di essere un esercizio davvero inutile. Il questore di Rimini ha cercato di interpretare la legge nel migliore dei modi. Se dopo tutti gli episodi registrati nella discoteca e dopo la morte di Lamberto Lucaccioni si fosse verificata una nuova tragedia, sarebbe stato messo in croce per non aver chiuso la discoteca.

In attesa del ricorso contro la chiusura (questione di natura squisitamente tecnica soprattutto per quanto riguarda la durata dello stop), molto più proficuo sarebbe ragionare su cosa c'è da cambiare a questo sistema di regole. Per rendere migliore la nostra società, per impedire altre morti, altri sballi devastanti e anche la chiusura di altri locali. E' lo stesso De Meis infatti a riconoscere il rispetto verso le istituzioni e il questore. Il provvedimento è a salvaguardia dei ragazzi che vanno lì a ballare non contro il Cocoricò.
E proprio il patron della discoteca si dimostra concreto e da tempo lancia alcune proposte: divieto di accesso alle disco a chi subisce condanne per droga (una specie di “daspo”, come nel calcio) e tamponi salivari per lasciare fuori dai locali chi assume droga. E' una buona base di partenza per evitare di finire nel solito dibattito di quel che è stato e non di quel che si può fare.
Una cosa è certa: i locali non possono essere lasciati soli. Così come è una stonatura forte il diverso atteggiamento dello Stato fra due modi diversi di svago come calcio e discoteca. Nel primo caso mette a disposizione lo stadio e il sistema di sicurezza con l'utilizzo di decine di carabinieri e poliziotti anche per partite dove non si arriva a mezzo migliaio di spettatori. Nel secondo tutti i costi sono a carico del privato così come i rischi che la sicurezza interna vada oltre i limiti consentiti.
Non sarebbe il caso di far vedere qualche divisa in più laddove si ritrovano 6-7 mila persone a ballare? Non sarebbe il caso di investire qualche euro in più (parliamo dello Stato) per effettuare un po' di controlli all'ingresso. Se l'uniforme di un poliziotto allontana i clienti, quei clienti è meglio perderli.
Ecco. E' proprio su questi temi che sarebbe meglio si concentrasse il dibattito, specialmente di chi fa politica. A cominciare dai sindaci della riviera romagnola o dei parlamentari locali, che su questi temi non possono fare come lo struzzo.

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