Saluteremo riccionesamente l'inverno

Rimini

Nemmeno il Maestro Federico Fellini, che pure ambientò il suo capolavoro Amarcord in pieno regime fascista (nel 1932), riuscì a immaginare di rappresentare una fogheraccia di partito. Anche nel periodo più buio di questo Paese, quello in cui si vestiva tutti la camicia nera e si salutava romanamente, a nessuno venne in mente di impossessarsi dei fuochi di San Giuseppe. L’addio all’inverno fino al 2015 è sempre stato di tutti, capace di mettere attorno allo stesso falò laici e religiosi, grandi e piccini, benestanti e poveracci, fascisti e comunisti. Tutti uniti e gioiosi nell’accogliere l’arrivo della primavera. Ora, a Riccione, non è più così. La fogheraccia diventa un evento di parte, organizzato da tutti i partiti di maggioranza, come risulta dalle locandine che pubblicizzano l’evento, con tanto di patrocinio del Comune concesso all’associazione politico-culturale Noi Riccionesi, come è evidente dall’Albo pretorio municipale.

La tesi del sindaco Renata Tosi sui costi fa decisamente sorridere: il Comune ha scelto di risparmiare... Ma cosa? Il costo della legna che verrà comunque raccolta da Geat? L’altra tesi - quando dice che la politica non c’entra nulla - fa invece proprio ridere: è una balla punto e basta. Magari non se ne rende conto, il sindaco Renata Tosi, ma questo è uno sfregio verso chi a quella festa avrebbe voluto partecipare senza immaginare di dovere “salutare riccionesamente” l’inverno. A Renata Tosi sembra sfuggire una distinzione fondamentale tra la politica - che è per sua natura faziosa - e l’istituzione che rappresenta come primo cittadino - che invece appartiene a tutti come la legna che verrà bruciata la sera del 18 marzo al Marano. E’ il sindaco di tutti: quando patrocina un evento non può permettersi di dimenticarlo. (ene.a.)

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