Nella colonia abbandonata di Cesenatico altri 3 stranieri

Altri abusivi sorpresi a dimorare all'interno dell'ex Colonia San Francesco in via Pian del Carpine a Ponente. Sono 3 africani.

Gente che d'estate lavora in attività turistiche o all'occorrenza fanno i braccianti nei campi. Non si possono permettere una casa, ma avevano trovato un tetto di fortuna nella vecchia struttura abbandonata.

Nel corso dei controlli effettuati da polizia locale e carabinieri erano stati identificati 4 nigeriani tra i 23 e i 34 anni, risultati in regola coi permessi di soggiorno, oltre un italiano senza fissa dimora di origine calabrese che aveva 8 cani di media taglia lasciati allo stato “brado” nel cortile dell'ex colonia chiusa da più di un decennio e che oggi fa capo a un liquidatore. Oltre a questi 5, si è poi scoperto che alla struttura facevano capo altri immigrati, due nigeriani e un ghanese, che a loro volta avevano trovato nella ex colonia una base d'appoggio e stanze dove ammassare i loro pochi averi.

Si tratta di persone di religione cristiana, che durante l'estate chi più e chi meno avevano trovato una occupazione più o meno stabile. Due di loro hanno trovato lavoro in un albergo di Cesenatico, ai quali da ieri il titolare ha trovato una sistemazione per dormire. In un altro caso, il giovane immigrato, che alloggia a Gambettola, avrebbe dovuto percorrere ogni giorno in sella alla bicicletta la strada che separa questa località a Cesenatico per andare a lavorare in hotel. Un altro nigeriano, invece, ha trovato occupazione come tuttofare in spiaggia. Mente altri quatto immigrati lavorano come braccianti “avventizi” nei campi; quando serve nella raccolta di frutta e ortaggi. Dei sette, cinque avrebbero ora una nuova sistemazione provvisoria in due colonie.

Si tratta di persone arrivate sui barconi attraversando il Mediterraneo, seguiti dai volontari del territorio. In particolare l'associazione “Tra il cielo e il mare” con le organizzazioni caritatevoli e cattoliche si è adoperata durante l'inverno, attraverso iniziative benefiche e solidali e raccolte fondi, riuscendo nell'intento di racimolare quanto è servito per dare loro un tetto e un letto caldo durante i mesi invernali, per evitare che rimanessero all'addiaccio e senza alcuna forma di sostegno e sicurezza. Già nell'immediatezza del controlli operati nei locali della vecchia colonia abbandonata i volontari sono tornati ad adoperarsi all'interno della Consulta cittadina per fare in modo di individuare una sistemazione per questi immigrati, che cercano di integrasi attraverso un lavoro. Anche se talvolta si tratta di occupazione stagionale, precaria o “invisibile”.

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