“Nel segno della civetta. La donazione Pietro Diana” a Bagnacavallo

Cultura

Si è aperta la nuova programmazione espositiva del Centro Culturale Le Cappuccine di Bagnacavallo, con l’inaugurazione al Museo Civico della mostra “Nel segno della civetta. La donazione Pietro Diana” e alla Manica lunga dell’ex convento di San Francesco della mostra “Case sparse_dimore sparute. Una campagna tra immagine e poesia”. La mostra “Nel segno della civetta. La donazione Pietro Diana”, presentata dal direttore del museo Davide Caroli, propone un’accurata selezione tra le più di 180 incisioni generosamente donate al Gabinetto delle Stampe dalla moglie dell’artista, Angela Colombo, la quale era presente all’inaugurazione. L’esposizione, che rientra nella Biennale_OFF di Bagnacavallo e Ravenna, anticipazione della Biennale di Incisione dedicata a Giuseppe Maestri, ripercorre il lavoro dell’artista milanese Pietro Diana (1931-2016). Attraverso una selezione di circa sessanta opere incisorie, si dà conto dell’intero percorso artistico di Diana, a partire dalla fase iniziale più naturalistica, in cui i soggetti celano già una certa vibrazione del segno rivelatrice delle tensioni interiori e dei simbolismi cui Diana darà voce nelle opere più tarde. Nella fase matura e maggiormente rappresentativa, Diana si dedica a tematiche fantastiche dal valore fortemente simbolico eredi della lezione di Goya, ricorrendo spesso nel suo universo iconografico alla civetta, animale notturno, enigmatico, sospeso nell’immaginario collettivo tra accezioni positive e negative.

La mostra “Case sparse_dimore sparute. Una campagna tra immagine e poesia” è stata presentata dalla referente della Biblioteca e Archivio storico e Fototec@ comunale di Bagnacavallo Patrizia Carroli e dalla responsabile del settore Patrimonio Culturale della Regione Emilia-Romagna Cristina Ambrosini. Promossa dalla Fototec@ comunale di Bagnacavallo e visitabile dal 2 giugno al 3 luglio, la mostra propone circa trenta immagini scelte tra gli oltre mille fotogrammi conservati in digitale nella Fototec@ – che furono prodotti nel 1976 da Roberto Torricelli, Renzo Piazza e Carlo Ugolini. Alla fotografia documentaria sono affiancate, in una sorta di dicotomia di linguaggio, quattro riflessioni poetiche originali sul paesaggio agrario, composte da Clery Celeste, Monica Guerra, Matteo Fantuzzi e Valerio Succi. L’iniziativa rientra nel progetto “Immagini dalle campagne dell’Emilia-Romagna” promosso dalla Regione Emilia-Romagna - Settore Patrimonio culturale, in collaborazione con i Comuni di Lugo, Faenza e Bagnacavallo per offrire una riflessione sul paesaggio rurale regionale attraverso la fotografia.

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