Nel container dove nascono i gelati naturali e inediti di Sbrino

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RAVENNA. In darsena è appena iniziata la più lunga delle stagioni, quella appena iniziata a cavallo di marzo e aprile che finirà quando verrà chiuso l’ultimo ombrellone sulle spiagge là dove finisce il Candiano e dove inizia il mare. Una vita che brucia intensa per una fetta dell’anno, legata al turismo della costa, è vero, ma che sempre di più è anche punto di riferimento per chi a Ravenna ci vive, e per i più giovani in particolare. Una vita che è iniziata nella primavera di due anni fa, quando questa architettura di container multicolori, sono diventati una sorta di grande locale con attività plurime, e alcune “attrazioni” legate ai sapori e alla qualità, come la gelateria Sbrino. “Sbrino” è una crema di zabaione all’albana e scrocccadenti che non smettereste di mangiare. Ed è proprio questo il gusto che dà anche il nome alla “gelateria nel container” della darsena PopUp in via dell’Almagià. A Francesco Bendandi cuoco trasformatosi in gelatiere, la fantasia non manca davvero e anche se non esagera nella quantità dei gusti, ne tiene non più di 14 alla volta, ogni ricetta è un’invenzione che sorprende e ormai la lista di varianti possibile è diventata sorprendentemente lunga. «In realtà qui tengo i gusti più tradizionali ai quali ne aggiungo alcuni più particolari che ovviamente ruotano in base alla stagione – spiega lui stesso da dietro il bancone –.

La mia filosofia è semplice: pochi ingredienti, di stagione, a cominciare dalla frutta, tutta di provenienza locale, come anche le uova e il latte che utilizziamo. Non aggiungiamo preparati né emulsionanti, facciamo di tutto per un gelato sano e naturale». Come recita l’insegna: “unico additivo la nostra passione”. Ma il gelato di Francesco non resta chiuso fra i container della darsena. «Con la bella stagione mi fermo con la preparazione delle cene a tema che ormai faccio per diversi locali del territorio, e molta parte della mia produzione è destinata invece ai bagni di Marina di Ravenna e dintorni che sono diventati miei clienti e tengono il mio gelato nei loro menù».

Sono ormai oltre una decina. I gusti, come dice Francesco, sono quelli classici, dalla nocciola al pistacchio, al limone e al fior di panna o cioccolato, ma oltre all’identitario zabaione, in queste settimane di può gustare anche una morbidissima ricotta e fichi o una rinfrescante e godevolissima fragola e rabarbaro. La fantasia del cuoco gelatiere si spinge ben oltre però. Qualche esempio? Gelato al pesto genovese, al pecorino, sorbetto alla rapa rossa o al mojito, cremoso di cioccolato bianco e yogurt con sorbetto ai frutti rossi al tè nero affumicato. Con l'estate arriveranno il gusto mora e il gusto fico, e ultimamente qualche sperimentazione riguarda i luppoli, si attende con ansia il risultato. La gelateria apre alle 12, come gli altri locali della Darsena PopUp, e chiude alle 20; venerdì e sabato prosegue fino alle 23.

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