Nel cesenate i rottamatori sulle montagne russe per i prezzi

Cesena

Esplosione dei prezzi di ferro e metalli: la rottamazione è un settore vivo, con il timore di un'inversione di tendenza che rimane un'incognita. Cina e Turchia trainano il rialzo dei prezzi. Davide Ricci, segretario nazionale del Siarr (Sindacato italiano autodemolitori rottamai e ricambisti, con 200 associati in Italia)spiega:«Tra Cesena, Gambettola, Gatteo, Longiano, Savignano, sono cento le aziende e mille i lavoratori coinvolti, Ognuna di queste aziende ha un volume d'affari che va dai 100mila ai 5 milioni di euro». «Il momento può apparire buono per i prezzi attuali molti alti di ferro e metalli in genere - continua Ricci - ma non è così. Se le materie prime hanno prezzi alti non vuol dire che il mercato è sano. Come per i periodi di incentivi sulle auto e poi l'immediato crollo delle vendite appena vengono tolti, oggi abbiamo i prezzi alti, ma poi potrebbero crollare. Essere sull'ottovolante non è mai un vantaggio, perché dopo le salite ripide ci sono le discese marcate. È sano invece un mercato se ha prezzi con andamenti lineari e non a mo' di montagne russe. Invece dallo scorso 31 dicembre i prezzi sono saliti troppo. I motivi vanno individuati nella richiesta di materie prime dalle fonderie e acciaierie del Nord Italia, visto che la Cina per una congiuntura economica sua particolare ha calato l'offerta di rottami in Europa, mentre la Turchia ha impennato le richieste di importazione di ferro e di metalli. Così è aumentata la richiesta e ne hanno beneficiato gli imprenditori con questo rialzo esagerato di prezzi, ma fino a quando durerà?». Aggiunge Ricci: «Per il settore rimane solo il problema che non c'è a volte ricambio generazionale. Quando un rottamaio storico pensa di lasciare, a volte i figli preferiscono intraprendere altre attività, perché occorre investire in continuazione».

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui