Natale a Imola, le associazioni approvano il piano del Comune

È cominciato sotto una buona stella il Baccanale, quest’anno incentrato sul tema dei “ripieni”. Soddisfatti i commercianti e ancor di più i ristoratori, tra cui molti già registrano il tutto esaurito di prenotazioni nei weekend.
Una rassegna enogastronomica che anticipa di circa un mese il periodo natalizio, sulle cui scelte per addobbare il centro tanto si è discusso di recente. Ma le associazioni di categoria, la Confcommercio e la Confesercenti di Imola, concordano nelle decisioni condivise.
Non proprio tutte ad essere precisi: Confartigianato, pur presente all’incontro con l’Amministrazione in cui si è convenuto il da farsi, avrebbe preferito l’intera copertura pubblica per le luminarie. Quasi certa appare inoltre la presenza della pista del ghiaccio nei giardini degli ex Circoli.
Baccanale, inizio sprint
La rassegna enogastronomica «è una grande opportunità per la valorizzazione dell’arte culinaria del territorio, che ha una straordinaria capacità di lanciare un messaggio di aggregazione», commenta il segretario di Confartigianato dell’area metropolitana di Bologna Amilcare Renzi.«Il tema dei ripieni è stato azzeccato perché dà molti spunti, i segnali dai nostri ristoratori sono positivi, nei finesettimana non ci sono posti liberi», afferma il direttore della Confcommercio imolese Andrea Martelli, esprimendo soddisfazione per il favore trovato nella proposta di parcheggi liberi nei weekend.
È d’accordo anche Sabina Quarantini, presidente della Confesercenti di Imola: «Alcuni settori risentono ancor di più degli effetti positivi del Baccanale, come la ristorazione. Ma anche il commercio ne trae beneficio perché si allarga la clientela. Nel mio negozio, ad esempio, sono venute persone dalle Marche o dalla Toscana, in visita sul territorio e richiamate dalla rassegna».
Centro acceso
Proprio sull’attrattività del centro è ruotato il dibattito intorno alle scelte per le festività in un periodo economicamente così difficile. La decisione cioè di non fare i fuochi di artificio a Capodanno mantenendo invece le luminarie in un periodo e orari ridotti, per le quali le attività sono chiamate a contribuire fino a 85 euro mentre il Comune ne verserà circa 20mila.L’obiettivo condiviso dalle associazioni è quello di mandare «un segnale di positività illuminando il centro e rendendolo attrattivo. Non era accettabile avere il centro morto. Tra i fuochi e le luminarie hanno vinto queste ultime – spiega Martelli, per cui il contributo non è eccessivo e la versione “ridotta” non impatterà granché. Gli orari poi potrebbero essere quelli soliti –. Il consumo delle luci a led è bassissimo, probabilmente costerebbe di più il temporizzatore per regolare lo spegnimento anticipato».
Anche per Quarantini il contributo è accettabile: «È come se fosse un investimento, che rientra nell’ottica imprenditoriale, per cui chiediamo si amplino i contribuenti del centro. Abbiamo valutato con un sondaggio che le luminarie fossero preferite ai fuochi».
Più critico invece Renzi, che pur condividendo la scelta conclude con una battuta secca: «Gli operatori che alzano la serranda ogni giorno sono degli eroi, tengono vivi i centri. Far pesare su di loro le luminarie anche no, grazie».