Nasce "Luoghi dell'anima", festival nel nome di Guerra

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I luoghi dell’anima. Italian film festival: un nuovo festival nel nome del maestro Tonino Guerra e della sua straordinaria capacità di narrare e interloquire con il territorio, che ha cantato, valorizzato, denunciato, arricchito di poesia e visioni.

Nasce da una idea di Andrea Guerra che presiederà il neo festival. Come spiega, «è un’idea nata fortunata e per questo subito condivisa». Il compositore e musicista, figlio del poeta e sceneggiatore santarcangiolese, ha il merito di aver individuato un tema, quello in cui l’ambientazione è protagonista, nell’osmosi tra territorio, memoria, immaginazione e racconto, a cui nessun festival era stato ancora dedicato.

«È stato subito compreso che, non esistendo nulla di simile, può avere potenzialità enormi, con uno sviluppo dal carattere internazionale, ottenendo il riscontro del Mibact, dell’Enit, della Regione, di Focus, di Visit Romagna, Camera di Commercio, Comuni di Santarcangelo e Pennabilli. Ed è certo che può rappresentare uno spin off per la promozione culturale del nostro territorio».

Una proposta che non nasce dal nulla ma è frutto, come specifica il compositore, «del mio impegno quale presidente dell’Associazione Tonino Guerra, anzi direi che è il punto di questi due ultimi anni di presidenza dell’Associazione in cui abbiamo dato vita al Premio Poesia Tonino Guerra con l’Università di Urbino e ampliato con rinnovata progettualità la Festa degli antichi frutti dimenticati ideata da mio padre».

La prima edizione, in scena dal 18 al 21 marzo,rientra nelle celebrazioni del centenario – Guerra era nato il 16 marzo 1920 – che la pandemia ha purtroppo fatto slittare.

«La prima tappa avrà luogo a Pennabilli e vedrà la presentazione dei 5-6 film selezionati (ne sono pervenuti già 600 che stiamo vagliando) e, se la pandemia non potrà permetterci un’edizione in presenza, lo presenteremo in una piattaforma importante, la stessa della Festa del cinema di Roma e della Mostra di Venezia. A giugno la seconda tappa del festival che si sposterà a Santarcangelo: in previsione una rassegna a tema con personaggi di fama, magari in una location all’aperto».

Il neo festival è caratterizzato da una duplice identità: «Una guarda ai film, cioè lungometraggi cinematografici e televisivi, e una seconda si rivolge ai documentari; poiché è differente la loro peculiarità narrativa diverse sono le giurie che li selezioneranno».

Per entrambi la presidenza è affidata a nomi noti. «Sarà Ferzan Ozpetek a presiedere la giuria per i lungometraggi, composta anche da Laura Delli Colli e Massimo Pulini, mentre per la categoria documentari la giuria sarà presieduta dal Premio Oscar Terry George, regista nordirlandese che ha firmato anche Hotel Ruanda, e sarà composta da Luca Cesari e Raffaele Milani».

Tema della prima edizione “Il cinema e la televisione illuminano i territori”, premiando opere ispirate all’anima di un paesaggio, alle sue tradizioni, memorie, storie, tutela e sostenibilità secondo i principi del vivere lento, resilienza ambientale e umana, il tutto reso attraverso linguaggi innovativi.

Poesia e cinemasul sentierodella bellezza

Poesia, cinema, paesaggio: tre dei principali sentieri battuti da Tonino Guerra, inseguendo la bellezza e lo stupore che nutre l’anima. A marzo con il neo festival “I luoghi dell’anima” si riprenderà il racconto del “Viaggio luminoso” di Antonio Guerra, per tutti Tonino, a 100 anni dalla sua nascita, da quando a Roma il suo genio artistico si indirizzò anche alla scrittura per il cinema divenendo riferimento per decine di registi tra i più noti al mondo, da Antonioni a Fellini, da Angelopoulos a Tarkovskij. Una carriera luminosa come il suo viaggio di vita che lo ha portato a raggiungere le più alte vette dell’arte coronate da prestigiosi riconoscimenti ed essere maestro di un rinnovato umanesimo. Lo ha espresso con un’attenzione speciale alla terra, a cui ha dedicato un rinascimento dello sguardo e del fare ideando, suggerendo e lottando per la realizzazione di una nuova progettualità che ha lasciato segni indelebili. Sono quelli che definì i “luoghi dell’anima” dove ha concretizzato le sue “poesie nel paesaggio” in allestimenti, parchi, giardini, fontane a delineare un percorso che fa presagire un Parco letterario. Poeta in ogni sua cellula dell’essere: per questo è narratore civile e combattente in nome della difesa della polis e della bellezza. R.G.

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