Il ballo liscio è parte integrante della cultura romagnola almeno a partire dal secondo dopoguerra. Un fenomeno che si è sviluppato attraverso un molteplice intrecciarsi di processi storici, sociali e culturali, senza che venisse mai tradito un segno distintivo, sin all’origine: lo stare insieme.
Proprio partendo da questa peculiarità del liscio, e cioè l’essere comunità, la Regione Emilia-Romagna, in collaborazione con gli enti locali e gli operatori del territorio, ha realizzato “Vai liscio”, progetto di monitoraggio e valorizzazione di quest’autentica tradizione popolare, a partire dal sito www.vailiscio.it. Obiettivo, favorire la condivisione e la raccolta di notizie, video, fotografie, documenti e curiosità di quest’immenso patrimonio e sostenere ulteriormente la sua candidatura a Patrimonio immateriale Unesco.
«Il progetto – ha spiegato ieri l’assessore regionale alla Cultura, Mauro Felicori – nasce dall’esigenza di ricostruire la storia del liscio, ma ancor più di sottolineare quanto oggi questa tradizione sia viva: non è solo un modo di fare musica o danzare, ma anche di vivere e condividere con calore, allegria, dedizione, ed è – oltretutto – un valore fortemente identitario. Ecco cos’è, in sintesi, “Vai liscio”: un’esortazione e un invito alle comunità locali, anche informali, e alla comunità di emiliano-romagnoli nel mondo, agli studiosi e a tutti gli appassionati a far vivere il liscio».
Il sito www.vailiscio.it è una piattaforma aperta alla collaborazione di tutti per promuovere il liscio e testimoniare come, nella sua accezione più ampia, sia – con la sua natura popolare, la diffusione storicamente ampia e il suo carattere inclusivo e intergenerazionale – il racconto vivo di una comunità dall’identità definita e al contempo senza confini. Aperti anche una pagina Facebook, un canale Youtube e un account Instagram.