Gran parte della discografia dei 10cc meriterebbe di essere riscoperta.
 Questo disco del 1975 lo conferma appieno. I 10cc sono stati gli artefici di
 un “pop totale” dalle mille trovate sonore (in grado di spaziare dal rock al
 cabaret, dai Beatles a Jimmy Webb, solo per indicare alcuni degli spunti
 che è possibile rintracciare nei loro brani). Una musica in equilibrio tra
 linguaggio di massa e voglia di sperimentare, scaturita anche dall’uso
 ingegnoso dello studio di registrazione fatto dalla band di Manchester.
 Tanti gli elementi in gioco: un melodismo di grande presa valorizzato
dall’intelaiatura armonica, testi che non mancano d’ironia e d’intelligenza,
 un estro particolare nell’impiego delle voci. Canzoni il più delle volte
 caratterizzate da un andamento poco uniforme - vedi, ad esempio, i cambi
 di tempo e di ritmo - che denotano un approccio multistilistico. E che,
 soprattutto, tendono ad esaltare l’importanza dell’arrangiamento e quella
 che è la sua “arte” (basta ascoltare pezzi come Une Nuit A Paris, Brand
 New Day e The Second Sitting For The Last Supper). “I 10cc - ha scritto
 Enrico Sisti - erano una band oltranzista, l’avanguardia del pop. Si
 divertivano a ‘montare’ la musica e con le loro canzoni, mature e
 irresistibilmente uniche, ti ritrovavi spesso e volentieri in un mondo di
 buonismi capovolti”.