Multe a Imola, all'appello mancano 200 mila euro

Imola

Multe, bollette, spese e risparmi. Si torna a parlare di conti in vista della prossima discussione sull’assestamento e sulla salvaguardia degli equilibri di bilancio da approvare a norma di legge entro il 30 novembre, prima della quale sarà votata domani in discussione l’ultima variazione di spesa approfondita ieri in commissione Bilancio di 1,9 milioni in totale.

Tra le voci che sono saltate all’occhio c’è quella delle minori entrate per le sanzioni dal Codice della strada, che passano da 1,7 a 1,5 milioni di euro. Anche l’anno scorso la stima era stata molto ottimista, di 2,7 milioni, in aumento rispetto al 2020 quando si era valutata un’entrata di due milioni. Quest’anno si era già abbassato il tiro ma non abbastanza: con questa variazione si contano 200 mila euro in meno dalle tasche degli imolesi per via delle multe. Un andamento che il comandante della Polizia locale Daniele Brighi definisce «fisiologico poiché le stime si fanno a inizio anno e si aggiustano secondo il monitoraggio costante che facciamo».

Il vicesindaco Fabrizio Castellari, delegato al Bilancio, ha ripercorso le principali voci che compongono la variazione: «619 mila euro sono per la manutenzione straordinaria degli alloggi Erp. L’altro tema importante è quello energetico, per cui c’è un pacchetto di 520 mila euro che con la variazione diventano immediatamente spendibili per il contrasto ai rincari, di cui 320 mila per le famiglie attraverso il secondo bando tramite l’Asp, e complessivamente 200 mila euro per gli impianti natatori e i centri sociali. Il resto servirà per gli adeguamenti contrattuali dei dipendenti comunali».

Cifre già note, per cui il consigliere di Imola Coraggiosa, Filippo Samachini, ha espresso soddisfazione «soprattutto per la parte che riguarda gli aiuti per far fronte al caro bollette. Molti Comuni come Imola stanno facendo la loro parte ma è necessario che sia il Governo a stanziare più risorse invece di pensare a reprimere i rave party o a impedire l’attracco alle navi delle Ong che salvano vite umane».

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