Movida a Cesena: «Ritocco agli orari e sostegno alla vigilanza»

Cesena

CESENA. Un incontro molto partecipato quello organizzato da Confesercenti Cesenate per promuovere un confronto diretto e un dialogo costruttivo tra i titolari dei pubblici esercizi del centro storico e l’amministrazione comunale: rappresentata per l’occasione dall’assessore Luca Ferrini.
Monitoraggio e incontro
Dopo il primo fine settimana di riapertura, spiega Graziano Gozi, direttore di Confesercenti Cesenate, «Abbiamo colto una generale preoccupazione dei gestori di pubblici esercizi. Il timore, alimentato da quanto stava succedendo in città vicine, era che si potesse andare incontro a nuovi restringimenti che avrebbero limitato la già difficile ripresa». La scelta è stata quella di tenere monitorato il ponte del 2 giugno: «Ci siamo presi questo fine settimana lungo per monitorare la situazione, fissando subito dopo un incontro con l’assessore per discutere insieme eventuali criticità».
Nessuna restrizione ulteriore
Quella è stata l’occasione per ribadire all’amministrazione «il grande impegno che i titolari delle attività del centro hanno messo in campo in questi giorni. Da loro è emersa la voglia di metterci la faccia e di diventare modello anche per le città vicine di gestione della movida. L’incontro è stato importante - prosegue Gozi - anche perché l’assessore ha confermato la soddisfazione dell’amministrazione per come si è evoluta la situazione e questo fa sì che, ci ha assicurato l’assessore, nessuna nuova e ulteriore restrizione è in cantiere». All’assessore Ferrini Confesercenti è riuscita a “strappare” anche un altro impegno: «Abbiamo chiesto all’amministrazione di continuare a prediligere la modalità “educativa”, intervenendo, laddove necessario, più per dare indicazioni rispetto ai comportamenti corretti, che per fare sanzioni, e di coinvolgerci preventivamente qualora dovesse rendersi necessario prendere in considerazione quelle restrizioni che ad oggi si è riusciti ad evitare».
L’esperienza del comitato
Il timore di un’ordinanza che imponesse a tutti di chiudere alle 21 è quella che aveva spinto molti titolari di attività del centro a riunirsi in un comitato per cercare di fare fronte Comune alle difficoltà che derivano dai nuovi protocolli, che esigono non solo adempimenti da parte dei gestori di locali, ma anche nuove attenzioni e nuovi comportamenti da parte degli avventori. Tra le misure che avevano deciso di autoimporsi per cercare di risolvere le criticità riscontrate nel primo fine settimana di riapertura, c’era l’impegno a chiudere entro le 24 e a pagare vigilanti privati che aiutassero i gestori a contenere gli assembramenti dei clienti su strada. «È stata un’esperienza molto positiva - racconta Nicola Pozzati, neo gestore, insieme ai suoi tre soci, del Chiosko Savelli - lo è stato per noi ma anche per i tanti colleghi con cui mi è capitato di parlare». Anche alla luce di questo primo successo da ieri è scattata una nuova fase di questo impegno comune: «Ci siamo detti di cercare di chiudere a mezzanotte in fra settimana e entro le 2 nel weekend. Anche l’esperienza della vigilanza privata è stata positiva ma su questo fronte siamo in attesa: abbiamo chiesto al comune un contributo e attendiamo un riscontro. La vigilanza privata ha un costo e abbiamo bisogno di aiuto a sostenerlo».

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