MotoGp, Misano è terra di conquista per gli allievi di Rossi

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MISANO ADRIATICO - La linea verde conquista Misano. Un immenso Franco Morbidelli vince da dominatore, completando con una bellissima pagina la sua storia sportiva, gli arriva alle spalle un Francesco Bagnaia che ancora zoppica per l’infortunio ad una gamba che gli ha fatto saltare le tre gare precedenti. Completa il podio un imberbe Joan Mir, nel giro finale, prima si libera dell’esperto compagno di squadra Alex Rins, poi strappa l’ultimo gradino del podio a un Valentino Rossi sempreverde. Vale può essere contento sia come pilota che come “professore” degli allievi Morbidelli e Bagnaia. Per Andrea Dovizioso una grande notizia in un giorno difficile: con il 7° posto di ieri è primo in classifica generale, grazie alla caduta con cui si autoelimina Fabio Quartararo. Ora in nelle zone nobili della classifica ci sono sette piloti racchiusi in 19 punti e il 7° è proprio “Morbido”. VALE E I SUOI RAGAZZI È stata una grandissima giornata per Rossi: l’Academy Vr46 ha fatto doppietta sia in Moto2 che MotoGp. «Ho fatto una bella gara, anche se mi spiace non aver tenuto il 3° sia perché essere sul podio è sempre stupendo, ma esserci poi con Franco e “Pecco” sarebbe stato stupendo. Ora, dopo le doppiette in Moto2 e MotoGp, possiamo chiudere l’Academy con il botto. Quando Franco andava via al comando e “Pecco” mi ha passato, mi son detto: ma di chi è stata l’idea di fare questa academy?». BELLA STORIA Quella di Morbidelli è una storia bellissima. Il padre Livio, ex pilota, si sposta dal Lazio alla provincia di Pesaro per aiutare il figlio a crescere, visto che ha talento. I soldi erano pochi, ma Franco era sempre positivo nel paddock del Civ e quello con lui era uno degli incontri più simpatici che potevi fare: di sicuro ti avrebbe salutato con un sorriso. Stagioni a correre con le 600 derivate dalle stradali, con Forward, Rcgm e poi per la Fmi con Puccetti, con cui vince il titolo europeo che gli consente, nel 2013, di passare in Moto2 con l’aiuto di Vale. Qui cresce e arriva al titolo 2017: primo italiano a vincerlo. L’anno successivo approda in MotoGp e nel 2019 si scontra con la stella di Quartararo. Il confronto è impietoso: El Diablo centra pole position e prende i riflettori, lui insegue ma resta nell’ombra. Ora nella lotta al titolo si inserisce anche il suo nome. «Sette anni fa ero a Misano nel campionato italiano velocità Superstock - riflette a fine gara - ora sono qui: è incredibile. Una carriera ripida e veloce, grazie alla mia famiglia, alla mia ragazza e alla sua famiglia, all’Academy Vr46 e a tutti coloro che mi hanno aiutato. Mio padre mi ha insegnato ad essere forte e coriaceo». NOTE DOLENTI In casa Yamaha la caduta di Fabio lascia interdetti, anche perché una volta rientrato in pista Quartararo fa alcuni giri, una sosta ai box e poi ricade ancora. Viñales esce con le ossa rotte, sbagliando gomma (sceglie la dura): un 6° per lui dopo la pole position da record. Incredibile: sette pole in carriera e non è mai riuscito a vincere. Vale si deve sfilare il podio all’ultimo, ma fa davvero una bella gara e si gioca il titolo anche lui: è a 18 punti dal titolo a 41 anni. Mir è 4° assoluto e cresce bene: ha battuto un Rins che non era stato capace di saltare Rossi. In casa Ducati magnifico Bagnaia che con il 2° spinge la propria candidatura ad essere nel team ufficiale nel 2021, con Zarco solo 15° davanti a Petrucci, entrambi deludenti. DOVI LEADER MONDIALE Dovi fa la formichina e riesce a passare Miller nel penultimo giro. Per il forlivese un risultato discreto: «Ho fatto metà gara guidando davvero sulle uova, perché mi si era bloccato l’avambraccio. Questo campionato è tutto strano, davvero pazzo: sono molto contento di poter fare il test martedì per continuare a lavorare su cose ancora inspiegabili: non riesco a guidare come dovrei. Pecco ha fatto una gara strepitosa e gli faccio i complimenti, devo cambiare stile». L’onore della Honda è nelle mani di Nakagami, 9°, ma il nipponico è 9° anche in graduatoria a 23 punti da Dovi... Per il titolo ci potrebbe essere anche lui. La Ktm sparisce dai primi posti, con Pol Espargaro10° davanti ad Oliveira e Binder: quest’ultimo è a 23 punti dalla vetta, quindi in lotta anche lui ipoteticamente. Per l’Aprilia del Gresini Racing un 13° con Aleix Espargaro, mentre Smith finisce a terra.

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