Marco Bezzecchi è stato splendido e ora tutti al Mugello. Il viserbese ha centrato una vittoria brillante nel Gp di Francia, il numero 1000 della storia in un circuito con un nome da brividi, Le Mans e un Giacomo Agostini a sventolare la bandiera. L’ha fatto battendo un Marc Marquez generoso e sbagliando nulla. Il suo successo ci ha insegnato che a patto di non chiamarsi Binder, per vincere in questa MotoGp bisogna partire nei primi sei. Nella Sprint race di sabato si è fatto inglobare dagli inseguitori, non partendo benissimo e ritrovandosi 11°, mentre nella gara di domenica ha indovinato l’avvio, portandosi subito al 6° posto.
Ora, con due vittorie all’attivo, un bel numero di podi e tanta consistenza mostrata su diverse piste, il riminese può essere un contendente al titolo. Attendevamo tutti Enea Bastianini lassù, invece, ci è arrivato un compagno di ombrellone, che prende il sole qualche decina di bagni più in la. Bestia aveva i numeri per essere qui, ma è stato una delle prime vittime di questa MotoGp da “tutto subito o niente”.
Velocità e aggressività
Già, perché bisogna essere velocissimi e aggressivi fin dai primi giri per poter ambire al podio e anche domenica si sono visti numerosi contatti. La parola più usata è generosità. «Generoso» ha definito il suo sorpasso su Marc Marquez lo stesso Bezzecchi parlando con Jorge Martin e Johann Zarco a fine gara prima di salire sul podio, sottolineando che la penalità decisa dalla direzione di gara (cedere una posizione) era giusta. Generosissimo è stato Marc Marquez disposto a tutto pur di non lasciare il secondo posto a Martin, troppo generoso Alex Marquez nel sorpasso su Binder (sanzionato con tre posizioni più indietro nella griglia del Mugello) e talmente “generosi” da abbracciarsi sulla spiaggia come innamorati che bisticciano Pecco Bagnaia e Maverick Vinales. Generosamente funambolico Luca Marini, quando per tenere la sua Ducati ormai a terra dopo aver preso un cordolo con troppa allegria, è stato centrato da un incolpevole Alex Marquez.
Bellissimo spettacolo
Tutto sommato pochi infortuni. Ma quanti timori. Evitando di fare i corvi e gli uccelli del malaugurio ma questa è una MotoGp del “o la va o la spacca”. Difficile capire come cambiare le cose. Qui vanno tutti forte e un sorpasso aggressivo fa tutta la differenza fra un primo, un terzo o un settimo posto. A Le Mans è andato come un missile anche Augusto Fernandez, il rookie più triste della storia: l’unico a gareggiare nel 2023 per questo titolo. Beh, con il quarto posto di domenica ha dimostrato di poterlo rendere splendente come Bez nel 2022.
Conferma per Sava?
Lorenzo Savadori si è preso il 12° posto con 4 punti e la soddisfazione di essere davanti a Mir prima che lo spagnolo cadesse. Chissà se lo rivedremo anche nel Gp d’Italia. Di sicuro ci sarà Michele Pirro, con la Gp23 del test team. Al Mugello il tracciato regala velocità importanti e pericoli. Speriamo che i piloti comprendano come essere “generosi” senza rischiare troppo.