MotoGp, la Ducati non farà gioco di squadra per Bagnaia

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La battuta di arresto di Pecco Bagnaia in India accende la lotta al titolo, che comunque resta tutta in casa Ducati.

Diciamolo senza problemi: alla vigilia tutti si aspettavano un duello per il mondiale tra il logico favorito Bagnaia e il giovane rampante Bastianini, con un possibile inserimento di Jorge Martin. Ora invece Pecco si trova il terzo incomodo Martin come principale avversario, con soli 13 punti di ritardo e Bezzecchi sorpresona della stagione a -44 dalla vetta.

Cosa farà la Ducati?

Il titolo mondiale cammina sicuro nella direzione di Borgo Panigale, ma sono in tre a sfidarsi. Una piccola grana per Luigi Dall'Igna, Paolo Ciabatti e Davide Tardozzi che guidano, con ruoli diversi, il reparto corse del marchio bolognese. La miglior “pubblicità”, per sponsor e marchio, sarebbe il bis iridato di Bagnaia, con Martin e Bezzecchi liberi di scornarsi per il secondo posto in classifica. Quella meno attraente, ma sicuramente clamorosa, vedrebbe il Bez campione del mondo davanti a Martin e Bagnaia.

In ogni squadra che si rispetti, lo "spogliatoio" ha i suoi equilibri. Ma gli errori del campione del mondo hanno aperto la porta a possibili scenari. Se lo scorso anno Bastianini ha dato strada due volte a Pecco, con tanto di cartello esposto al muretto, lasciando altrettante vittorie al campione del mondo, pur avendo possibilità di vincere il titolo, la storia non dovrebbe ripetersi.

Nel 2022 c'erano Quartararo e la Yamaha da battere ed Enea era terzo e già sotto contratto Ducati, sia in quell'anno che nel biennio successivo. Anche Bezzecchi contribuì, lasciando il terzo posto a Pecco nel Gp di Australia, a tre gare dal termine. A pesare furono valutazioni di appartenenza al marchio, all'Academy Vr46 e di amicizia personale. Ducati doveva vincere e lasciare il titolo piloti a Yamaha per lotte interne non era accettabile: per troppi anni la rossa aveva atteso e investito denaro per riuscirci.

Ma quest'anno? Binder ha un ritardo di 100 punti e soprattutto tre piloti davanti a lui. Certo, monopolizzare il podio assoluto della MotoGp 2023 sarebbe un bel traguardo.

Nessun ordine di scuderia

Bezzecchi sarebbe più libero di quanto era Enea lo scorso anno perché non ha un contratto diretto con il marchio. Bagnaia a Motegi sarà chiamato a una reazione e dovrà farlo con le sue sole armi. Se Jorge e Bez si dovessero avvicinare ulteriormente, la tensione salirà tanto. Honda e Yamaha, rinate in India dove non si era mai corso, oltre a Ktm e Aprilia potrebbero approfittarne. Con Bastianini, Marini e Alex Marquez fermi per infortunio, Di Giannantonio con problemi a una spalla e Zarco in ombra dopo aver annunciato il passaggio in Honda Lcr nel 2024, altri ducatisti a dare fastidio ai tre non ne avremo.

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