MotoGp, il ragioniere Dovizioso e il sogno iridato

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Andrea Dovizioso ha perso una grande occasione di avvicinare Quartararo e mettergli pressione in classifica. Il francese, col suo 9° posto finale, è il più soddisfatto di quelli che lottano per il titolo. Ha perso solo 6 punti da Dovi, ne ha guadagnati su Viñales e Mir. Su una pista in cui Dovi e la Ducati andavano forte, il romagnolo, ha perso l'attimo e dal possibile podio si è ritrovato al 4°. La colpa è delle gomme morbide che ha scelto, usurate nel finale, ma non solo. Il divario di Andrea da Petrucci nasce a 9 giri dal termine: Dovi salta il compagno e sembra rompere gli indugi per andare a vincere, Petrux non ci sta, replica ed è battaglia. Si arriva a una staccata in cui Dovi è all'interno di Danilo, ma Rins spunta ancora più veloce a fianco del forlivese e lo obbliga a staccare fortissimo per evitare di finire in un panino senza alcuno spazio. Insomma Andrea lascia sfilare i due avversari e si trova 4°, saltato anche da Miller, che in quella staccata va dritto e taglia la curva. È in quel momento che Danilo prende un vantaggio che resterà invariato fino al traguardo, è su quella manovra che il romagnolo dovrà riflettere a lungo: ha salvato 13 punti ed evitato un contatto che avrebbe portato a terra e Petrucci, facendo fare più punti a Quartararo, Mav e Mir? Oppure, tenendo duro, avrebbe potuto giocarsi la vittoria con Petrucci fino alla fine, mandando fuori linea il compagno di squadra, per prendersi almeno i 20 punti del secondo?

Certo, non si può vincere un mondiale salendo sul podio due sole volte in nove gare, neppure se il primo in classifica l’ha fatto tre volte (ma in tutte e tre come vincitore) e il secondo quattro ma senza vittoria.

Questo verrà ricordato come il mondiale della discontinuità: “El diablo” veleggia a quota 115, Mir a 105, Dovi 97 con un primo e un terzo posto, Mav a 96, mentre il quinto, Nakagami a 81, sul podio non è mai salito ma precede quattro dei vincitori di questo 2020 e alcuni avversari che ci sono saliti almeno un paio di volte.

Ad Aragon la situazione dovrebbe finalmente delinearsi, con quattro candidati al titolo. Sempre che la Spagna non regali altre sorprese, con vittorie e podi per Crutchlow, Rossi, lo stesso Nakagami, Rins, ancora Petrucci o Bagnaia. In quel caso arriveremmo al finale di stagione con cinque-sei candidati.

Dopo la doppia prova sul tracciato iberico, mancheranno tre sole tappe alla fine, per un totale di 75 punti in palio. Certo che Dovi, Fabio, Mav e Joan dovranno cominciare a scoprire le proprie carte. I piazzamenti dei quattro a Le Mans (rispettivamente 4°, 9°, 10° e 11°) non sono da aspiranti campioni.

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