MotoGp, Giacobazzi: "Che bello il mondiale invaso dai romagnoli"

Moto

Oggi inizia il Mondiale, ma Giuseppe Giacobazzi è da tempo in clima campionato. È un appassionato di moto da tempi non sospetti: tifava Ducati prima dell’epopea di Valentino e non smetterà più. «Sì, sono pronto e sono carico per Bagnaia e per la mia Ducati. Come vedo il Mondiale 2022? Beh, facile, lo vedo in tv... poi nei Gran Premi italiani riesco ad andare e ad imbucarmi fino ai buffet. Imbucarsi è un’arte, bisogna conoscere i posti giusti e le hospitality Ducati e Gresini sono le migliori, si mangia alla grande. Per fortuna, col passare degli anni, in Ducati mi sopportano: tutti conoscono la mia passione e con un certo orgoglio posso dire di essere diventato un caso pietoso per tutto il paddock».

Grazie Valentino

«Sono cresciuto col mito delle moto, a 14 anni il mio traguardo era il motorino, impazzivo per averlo. Oggi i ragazzi hanno altri obiettivi, dal cellulare nuovo al pc più figo, ma grazie a Valentino Rossi si sono appassionati, il motociclismo è entrato in tutte le case. Con Rossi il Motomondiale è diventato nazionalpopolare e da purista questo non mi ha mai dato fastidio: bisogna essergli solo riconoscenti per tutto quello che ha fatto. Senza di lui, credo sarà inevitabile avere un calo di pubblico, ma lo spettacolo resterà, ne sono sicuro. E da ducatista, spero che finalmente sia la volta buona per vincere».

Forza Bagnaia

«Chi vince il mondiale? Un attimo, controllo l’apparato riproduttivo e poi cerco del legno... abbiamo anche del ferro? Eccolo. Dicevamo: non è mica così chiara, io spero che Pecco Bagnaia si confermi e sia protagonista fino in fondo, poi vedremo».

Dovi birro vero

«I primi segnali dicono che la Yamaha ha un leggerissimo gap, quindi Quartararo potrebbe fare un po’ più di fatica, ma forse è solo pretattica. Pure il mio amico Andrea Dovizioso non ha ancora fatto sua questa moto, ma il Dovi è talmente birro e zuccone che non mollerà facilmente».

Incognita Marquez

« Marc Marquez è ancora un’incognita: per anni ha fatto l’abbonamento ai voli e mi sa che alla lunga ha esagerato. Tutto dipende dalle sue condizioni fisiche e bisognerebbe dare delle badilate nella schiena a chi a suo tempo lo rimandò in pista, mettendo a rischio uno dei più incredibili talenti mai visti».

Bestia ignorante

«Attenzione poi agli outsider per il titolo. A me piace un sacco Enea Bastianini, uno ignorantissimo di polso, uno dei nostri, con l’ignoranza del vero romagnolo. Altri outsider possono essere Zarco e Miller, piloti che alternano grandi gare ad altre meno felici».

Marini con fiducia

«Tra gli italiani, aspetto con fiducia Luca Marini: è molto bravo e mi scoccia che ogni tanto finisca in una gogna mediatica, perché essere il fratello di Valentino non è facile. Vedo troppa cattiveria nel giudicarlo, ma questo sa guidare eccome. Per domare certe bestie come le MotoGp ci vuole talento e lui ne ha».

Curioso per Bezz

«Tra i debuttanti, voglio proprio vedere cosa farà un bel pilota come Marco Bezzecchi. A leggere le sue dichiarazioni, pare che si stia trovando subito bene nella nuova categoria e abbia avuto buoni segnali. Io glielo auguro di cuore: se il Bezz ci regala un primo anno in stile-Bastianini, allora siamo a posto».

Pirro rapito di notte

«I collaudatori sono una razza tutta speciale. Prendete il mio amico Michele Pirro e il dramma umano che gli tocca vivere ogni anno. Forse non lo sapete, ma gli ingegneri Ducati gli entrano di notte in casa, lo rapiscono, gli mettono un sacco in testa, lo portano via fino alla pista e gli dicono: “Adesso parti, dai, metti in moto”. Così questo poveretto non sa mai che cazzo di moto si ritrovi sotto il culo e inizia a girare come un matto. E il bello è che alla fine la moto la sa sempre domare... è un fenomeno».

Savadori cuore Aprilia

« Lorenzo Savadori è uno nato in Aprilia e sa di avere un ruolo importante. Il collaudatore è il primo che rischia e per capire il valore del suo lavoro, basti pensare che è un ruolo che svolge pure un grande come Pedrosa. Ci avevano provato anche con Stoner, ma in questo caso è inutile, perché nessuno guida come Stoner...».

Romagna capitale

«Nel Motomondiale comandiamo noi romagnoli, lo abbiamo invaso: nelle tre categorie abbiamo una tale varietà di somari che tutto il mondo ci invidia. Il bello di girare nel paddock è che in mezzo a giapponesi e spagnoli, rimbomba sempre qualche urlo tipo: fat sburòn, putèna vigliaca, u t’avness un azidènt. Insomma, lo abbiamo colonizzato. E poi noi avevamo già in casa l’erede di Valentino che era Marco Simoncelli, un grande pilota che era entrato nel cuore della gente. Paolo Simoncelli mi ha fatto conoscere Tatsuki Suzuki, uno che mi fa morire: ogni tre parole ne dice una in giapponese, poi una in romagnolo, quindi tira una mezza madonna e poi ricomincia».

Losail e la Ducati

«Sono molto curioso verso il debutto di Losail, un circuito fatto di grandi accelerazioni e grandi frenate. Sulla carta è un circuito Ducati, speriamo bene. Se devo fare un pronostico da tifoso moderato, visto che ci sono 8 Ducati in gara, punto a un 8/8 nei primi 8 posti. Esagero? Allora facciamo 6 Ducati e 2 Aprilia, e buon campionato a tutti».

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