Mattia Casadei e Matteo Ferrari si preparano a due sabati ad altissima tensione. Dopo l’ultima gara MotoE in Austria, i due romagnoli si giocano il titolo con Jordi Torres, attuale capoclassifica e due volte iridato. A 4 gare dalla fine, la classifica parla chiaro: lo spagnolo ha 189 punti, Mattia ne ha 174 e Matteo 173.
Le prime due gare andranno in scena questo sabato a Barcellona, le altre in quello successivo, al World Circuit Marco Simoncelli di Misano Adriatico. Certo, la matematica, visto che in palio ci sono fino a 100 punti, non esclude nemmeno Garzo a 146, Krummenacher a 137 e Granado a 126, ma recuperare distacchi che variano dai 43 ai 62 punti appare difficile.
Casadei e Ferrari allo specchio
I due talentini di casa nostra sono pronti alle ultime sfide: «Siamo in tre a giocarci il mondiale – spiega Casadei – e non sarà facile riuscire ad avere la meglio su “Ferro” e su Torres».
Ferrari si mette davanti: «Credo di avere il 34 per cento di possibilità mentre il restante 66 se lo dividono i miei due avversari. Sì, mi sento favorito perché sono quello ad essere andato sempre più veloce: penso che alla fine il titolo ce lo giocheremo io e Mattia, in quanto Torres non è andato molto bene nelle ultime uscite e lo vedo in difficoltà. A me Barcellona piace e nei test sono andato forte mentre Misano è la gara di casa».
In Austria c’è stato il rilancio di Casadei e la caduta di Ferrari: «Per me è stato il sabato perfetto – racconta Casadei, alfiere del team Pons – con due vittorie. Nella prima manche avevo commesso un errore e perso 7 decimi da Matteo, poi mi sono riavvicinato e lui è caduto. Mi spiace per “Ferro” ma lo scorso anno ero volato a terra io a due curve dal termine. In garadue ero ancora più carico ed ho sempre spinto al massimo».
Il pilota di Gresini ricorda con amarezza garauno: «Mi sono rilassato, sono entrato più piano del dovuto in curva, ho aperto il gas prima del tempo e sono caduto. In garadue ho preso meno rischi e ho centrato un buon secondo posto».
Per vincere il titolo bisognerà reggere una grande pressione. «Nel finale di stagione è l’ultimo ostacolo che c’è – riflette Ferrari – negli ultimi 2 anni non sono mai stato così veloce e questo mi rassicura. Fino ad ora abbiamo lavorato tutti bene, soprattutto nella mia squadra e saranno loro che mi aiuteranno nel gestire la pressione ».
Gas a Casadei: «Saper reggere la tensione sarà un’arma fondamentale: chi sarà più freddo avrà molto vantaggio e cercherò di esserlo il più possibile».
Ma c’è qualcuno a cui chiedere aiuto nei momenti più importanti? Così Ferrari: «Fortunatamente vicino a me c’è Manuel Poggiali (due volte iridato 125 e 250 e ora coach dei piloti Gresini Racing, ndr) che ha vinto qualche titolo mondiale. Inoltre ho la squadra vicino».
Casadei gli fa eco: «Ancora non gli ho chiesto nulla però a Barcellona parlerò con Enea Bastianini (i due sono amici, ndr) che è già stato campione del mondo».
La lotta è caldissima e tra un paio di giorni in Spagna si capirà una volta per tutte come finirà il Mondiale. m.m.