Motociclismo, Capirossi: "Gresini, un amico vero"

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Loris Capirossi condivide con Fausto Gresini ricordi sportivi importanti e una soddisfazione particolare: riuscire a affrontare il mondiale con il campione che andavi a vedere gareggiare da bambino. Era il 1990 quando un giovanissimo Capirex (che inaugurava la moda dei baby campioni) approdava al team Pileri, sponsorizzato dal colosso Marlboro, per affrontare la sua prima stagione iridata, al fianco di un campione affermato, l’imolese Gresini, già due volte mondiale. Era ancora il periodo di un motociclismo con relativamente pochi soldi, con campioni che si specializzavano in una categoria e senza l’idea che le tre classi rappresentassero un percorso per arrivare alla 500 (si poteva gareggiare fino a fine carriera in 125 come fece un campione monumentale come Angel Nieto). Fausto si infortunò a inizio stagione e la seconda guida della squadra ebbe la sua “hondina” e si scoprì in grado di lottare per il titolo. Rientrato nell’ultima parte della stagione Gresini si mise a fare il gregario e aiutò Loris, che veniva dalla vicina Borgo Rivola, a centrare il primo mondiale. «Fausto era mio amico - spiega Capirossi - e mi fa male usare il tempo al passato. Ricordo che da ragazzino, nel 1987 quando vinse il suo secondo mondiale, facevo gli appostamenti attorno a casa sua quando tornava, per incontrarlo. Fu una enorme emozione, nel 1990, correre il mio primo mondiale con lui: un sogno. È stato anche il mio coach nel primo anno di 500 e ho corso con il suo team in 250 nel ‘99 quando sfiorammo il titolo. Negli anni si è rinforzata fra noi un’amicizia profonda». Un’amicizia nata nella Romagna ai confine con il bolognese, dove i ragazzi viaggiavano forte su scooter e 125 stradali elaborati e si ritrovavano in locali come la “Vien en Rose” e “Le cupole”, sognando un giorno di essere campioni come Fausto. I due si erano sentiti anche a dicembre poco prima del ricovero e della lunga battaglia in ospedale di Fausto. «Sapeva che avevo avuto il Covid (a novembre in forma asintomatica ndr) e mi aveva chiesto “com’era... come non era”, poi lo avevo chiamato per il suo compleanno e ho cercato di essere aggiornato dalla famiglia sul decorso della malattia». Gresini lascia una realtà sportiva imponente e in salute: un team impegnato in tutte le categorie del motomondiale: Moto3 e MotoE, Moto2 e MotoGp, senza dimenticare lo Junior Team nel campionato italiano velocità. «La stagione 2021 è già stata predisposta da Fausto che ha lavorato fino a dicembre per questo. Toccherà alla famiglia ora portare avanti tutto: il Gresini Racing aveva firmato un’estensione del contratto con Dorna fino al 2026 (anche se dal prossimo anno non dovrebbe più essere le squadra di riferimento di Aprilia, ndr)». L’assenza dell’ex campione imolese si farà sentire. «Realmente non mi sembra ancora vero che Fausto non sia più con noi. È sempre stato una persona vera e una stretta di mano con lui o una sua parola valeva come un contratto. Incontrarci ai gran premi era sempre bello e non mancava mai un abbraccio: lui a seguire il suo team ed io in direzione gara (Loris si occupa di sicurezza in pista per Dorna ndr)». Piloti e motociclette del suo team avranno il compito di andare ancora più forte per ricordarlo al meglio.

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