Moto3, Bartolini: "Il Mondiale? Sono carico, voglio essere tra i migliori"

Moto

Elia Bartolini si gode il suo successo al termine di una stagione da sogno. Il sarsinate ha vinto il campionato italiano Moto3 al termine di un lungo duello con Bertelle e ha centrato alcuni piazzamenti a punti nel mondiale, sostituendo Carlos Tatay sulla Ktm del team Esponsorama. Infine si è concesso il lusso di brillare anche nel mondiale Junior, il campionato spagnolo di categoria cresciuto a fama iridata, anche senza vedere la bandiera a scacchi. Insomma un 2021 importante per il giovane talento della Vr46 Academy, in rampa di lancio per un 2022 nel team Moto3 di Valentino Rossi.

Tutto pronto per il passaggio in pianta stabile al mondiale?

«Non ho firmato alcun contratto e per ora non so nulla, anche se so che stanno lavorando per me e per rendere possibile il salto».

Salire di categoria spaventa o è un passo necessario?

«Mi sento pronto? Beh non si è mai pronti a fare una cosa finché non la si prova. Sono carico nel provarla e se avrò l’occasione cercherò di correre come ho sempre fatto: voglio essere fra i migliori. Inutile girarci attorno, l’obiettivo è essere fra i più forti fin dalle prime gare o nella seconda metà di stagione anche nel mondiale».

L’idea di dover vincere non le crea troppa pressione?

«Sono cinque anni che galleggio sull’onda di dover vincere per riuscire ad affermarmi e avere una moto vincente anche nella stagione successiva. Certo la pressione nel mondiale non sarà come quella del Civ ma bisogna sempre lottare per vincere».

Quest’anno si pensava a un duello con Alberto Surra, invece è spuntato un Matteo Bertelle fortissimo, è stata dura?

«Matteo è un ragazzo che è sempre stato veloce (sostenuto per diverse stagioni dal Sic 58 di Coriano, ndr) e da tre anni corre nella Red Bull Rookies Cup, in cui è davanti. È un monomarca che non sbaglia: i migliori sono sempre arrivati al mondiale e sono forti».

Il momento più brutto del 2021 è stato a Imola nel Civ. Il più bello?

«L’ultima doppia gara di Vallelunga, il più veloce nelle libere, nelle qualifiche, record della pista e doppio successo. Perfetto».

Da diversi anni è una promessa, ma in passato si è spesso fatto notare per la propensione a cadere nel tentativo di vincere: cosa è cambiato?

«Devo tanto all’Academy Vr46 , mi hanno aiutato tanto a crescere come persona, sono testardo e tanto determinato. Questo può portare a fare errori, invece a volte bisogna sapersi accontentare e controllare. A forza di sbagliare ho imparato, anche se forse avrei potuto metterci meno tempo».

Adesso si può godere qualche settimana di festa nella sua Sarsina, magari una celebrazione di paese: qualcosa bolle in pentola?

«Vedremo di festeggiare con gli amici e i parenti, con il paese non so. Mi avevano convocato in comune, ma a causa di impegni non sono riuscito ad andare. Non è ancora il caso però di festeggiare troppo: restiamo con i piedi per terra e lavoriamo sodo». In Romagna si va forte in motocicletta anche in montagna come hanno dimostrato anche Lorenzo Lanzi e Marco Ravaioli.

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