Morto il piccolo capriolo incastrato nelle sbarre del cancello

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Purtroppo non ce l’ha fatta il piccolo capriolo, intrappolato in una cancellata e poi liberato, alla vigilia di Pasqua. Venerdì l’esemplare di circa due anni era rimasto incastrato, in località Ca’ Brici, presso Ponte messa, frazione di Pennabilli. Quando i vigili di Novafeltria erano giunti sul posto alle 9 del mattino grazie ad una segnalazione, la situazione appariva già molto delicata. L’ungulato infatti era terrorizzato ed esausto dopo essersi dibattuto per buona parte della notte, nel vano tentativo di liberarsi ed essere fuggito probabilmente dai lupi. Ogni movimento in realtà aveva finito per intrappolarlo di più, aggiungendo lesioni. Ad innescare l’episodio, stando all’ipotesi dei soccorritori, poteva esser stato un predatore o un cane al suo inseguimento, visto che, con la gente chiusa in casa per il coprifuoco, gli animali selvatici si spingono in direzione dell’abitato. Per scappare, il capriolo confuso e disorientato avrebbe tentato l’ennesimo balzo verso le sbarre, dov’è riuscito a infilarsi, salvo poi restarvi prigioniero col bacino e le zampe posteriori. Ma il peggio è arrivato quando, una volta estratto dopo un’ora e mezzo di manovre, l’erbivoro non è corso verso l’agognata libertà. Un pessimo segnale, chiaramente. Da qui la decisione di trasportarlo al Centro veterinario sammarinese, dove ecografia e radiografia hanno rilevato la compressione della vena cava e una necrosi sulla parte posteriore del corpo. Così nel tardo pomeriggio si è deciso il trasferimento da Murata al Centro recupero per animali selvatici di Corpolò. Per un ultimo tentativo di salvarlo. Ma nella notte tra domenica e lunedì, il capriolo ha smesso di combattere. Con grande dispiacere di chi lo curava e di chi, a partire dai bimbi, sperava in un lieto fine.

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