Morti sospette a Lugo, chiesto l'ergastolo Daniela Poggiali: "Accuse folli"

Ravenna

Si è aperto con le dichiarazioni spontanee di Daniela Poggiali l'udienza di stamane dell’Appello "ter" che potrebbe concludersi già oggi con la sentenza (la sesta dopo l’ergastolo in primo grado, e le due assoluzioni cassate dalla Suprema Corte) per l'ex infermiera nell'ambito del processo legato alla morte di due pazienti, la 78enne Rosa Calderoni e il 94enne Massimo Montanari, ex datore di lavoro del compagno dell'imputata. La Poggiali ha ripercorso quanto successo il giorno del decesso della donna ricoverata, raccontando la sua verità, dal momento in cui la degente è entrata in stato comatoso a quello in cui il medico ha disposto la somministrazione della fiala di konakion, fino al prelievo da inviare all'emogas analisi. Con l'ipotesi di aver ucciso i pazienti somministrando dosi di potassio sullo sfondo, l'ex infermiera lughese ha concluso rigettando gli addebiti: "Sono stata accusata di aver sostituito il prelievo effettuato con quello di un altro paziente. E' qualcosa di folle, non è successo, io ho preso il prelievo fatto alla signora Calderoni e quello ho inviato al laboratorio". Poco fa, al termine del suo intervento, il procuratore generale Luciana Cicerchia ha chiesto la conferma della condanna all’ergastolo.

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