Morta sotto la neve a Montecopiolo, il figlio alla cagnolina: "Brava, hai trovato la mia mamma"

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«Nonostante la tragedia, sono felice che sia stata una cagnolina a ritrovare mia mamma: amava gli animali con tutta l’anima». Così il figlio di Maria Cristina Ventura ha ringraziato l’unità cinofila che venerdì ha riportato alla luce a Montecopiolo il corpo senza vita della 70enne scomparsa nel nulla da lunedì. A consentirle una degna sepoltura sono stati gli sforzi del pastore belga femmina Frozen che compirà tre anni ad aprile e del suo conduttore Lorenzo Alegiani, 34enne finanziere romano della stazione di Soccorso alpino di Antrodoco presso Rieti. «Erano le 16 quando Frozen ha cambiato atteggiamento, dimostrando interesse. Naso a terra, ha ristretto l’area da setacciare, finché ha cominciato a scavare in 40 centimetri di neve tirando fuori una scarpa, poi la seconda fino al ritrovamento di un altro paio». Scenario interpretato poi come un gesto di prudenza. «Prima di allontanarsi da casa, forse per recuperare la spesa fatta il giorno prima per la cinquantina di animali che accudiva, la psicologa ha preso delle calzature di riserva ma si è impantanata e la neve ha causato una sorta di effetto ventosa, lasciandola a piedi nudi». Ma lei non si è arresa finché un malore o una caduta, come accerterà l’autopsia, ha fermato il suo grande cuore. Luci e ombre. «Abbiamo setacciato invano il terreno con sonde da valanga e quando ho allontanato Frozen dalle scarpe, l’ho vista concentrarsi sulla zona al limitare dei cespugli pronta a scavare. Si intravedevano già parte della testa e una spalla». Poi un rito imprescindibile. «È brutto da dire ma ho dovuto giocare con Frozen nelle vicinanze del cadavere - spiega Alegiani -. Questa è la seconda missione e potrà lavorare fino ai 10 anni. Premiarla la inciterà a impegnarsi per salvare altre vite o strapparle dall’oblio. Sebbene molto giovane, ha già rinvenuto in un bosco di Rieti una donna di cui si erano perse le tracce. I familiari in angoscia da mesi hanno potuto darle l’estremo saluto». Stavolta dopo l’indagine impegnativa, mix tra la ricerca in spazi aperti e quella in valanga, la cagnolina è stata coccolata dal figlio di Maria Cristina. «Sono felice che sia stata tu a ritrovare la mia mamma - ha sussurrato -: lei adorava gli animali». Quanto al tragico epilogo, il finanziere lo attribuisce alla tormenta di domenica che ha creato muri di neve alti un metro e mezzo «dove anche un esperto avrebbe perso l’orientamento». c.d.

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