Morrone: "A Rimini Raffaelli e Barboni nell'uninominale"

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Alla ricerca di un posto al sole. Di un collegio uninominale o di un listino proporzionale dove piazzare i propri candidati. Partiti in fibrillazione per la corsa al Parlamento. Nel centrosinistra, così come nel centrodestra. Con una data con la quale fare i conti e che di giorno in giorno si avvicina sempre più: 21 agosto, giorno in cui liste e candidature dovranno essere presentate presso le cancellerie delle Corti d’Appello per l’ufficializzazione definitiva. Così, se il segretario del Pd, Filippo Sacchetti, dopo l’accordo Letta-Calenda, che prevede un 30% di collegi per Azione, è in stand by in attesa di notizie provenienti dal Nazzareno (ad oggi il partito riminese sembra orientato su tre nomination forti: Andrea Gnassi, Emma Petitti e Sacchetti stesso), i vertici del centrodestra romagnolo sono alle prese, oltre che con dinamiche nazionali (la ripartizione dei collegi), anche con una forte concorrenza territoriale. Commenta Filippo Zilli, commissario provinciale di Fratelli d’Italia: «La Romagna ha dimostrato che se in ambito amministrativo preferisce premiare il centrosinistra, in quello nazionale è proiettata su politiche di centrodestra: le ultime elezioni lo hanno dimostrato chiaramente. Del resto questo è un territorio a forte connotazione imprenditoriale, soprattutto turistica, che non può certo identificarsi con un’ideologia di sinistra. Per cui, visto che FdI è il primo partito italiano, chiediamo ai nostri alleati di credere in noi e alla forza dei nostri consensi. Ma soprattutto all’autorevolezza dei nostri candidati: la neo sindaca di Coriano, Mimma Spinelli, e il vice presidente del Consiglio comunale di Rimini, Nicola Marcello». Collegio uninominale chiuso, dunque, nel centrodestra. Neanche per sogno. Immediata, infatti, arriva la replica di Jacopo Morrone, segretario della Lega Romagna: «E’ vero, le ultime politiche, quelle del 2018, le abbiamo vinte noi, facendo il pieno sia alla Camera che al Senato. Per cui squadra che vince non si cambia: la nostra Elena Raffaeli confermata all’uninominale Camera dei Deputati e Antonio Barboni (Forza Italia) all’uninominale Senato. Fermo restando che sarà Roma, e parlo dei tre leader del centrodestra, Salvini, Berlusconi, Meloni, alla fine a decidere».

Il proporzionale

Ma se all’uninominale è un braccio di ferro giocato molto in chiave locale (la forza del candidato, alla fine, conta a convincere le segreterie nazionali), nel listino proporzionale, dove si conquistano più agevolmente le poltrone parlamentari, il territorio influisce ben poco. Le decisioni, infatti, vengono solitamente prese nella Capitale e catapultate in provincia, in termini di candidature vip. Annuncia Zilli: «Ritengo che per Fratelli d’Italia i posti più alti, per Camera e Senato, li potranno occupare, Daniela Santanché (nel 2018 eletta nelle liste di Fdi, circoscrizione Lombardia, ndr), Galeazzo Bignami (nel 2018 eletto nelle liste di Fdi, circoscrizione Emilia Romagna, ndr) e Ylenja Lucaselli (nel 2018 eletta nelle liste di Fdi, circoscrizione Emilia Romagna, ndr)». A Roma la timbratura finale.

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