Mordini: no eolico, ma parco idroelettrico

L'impianto eolico di cui si sta parlando per la città di Rimini è un progetto che andrebbe a modificare il territorio non solo per quanto riguarda la costa ma anche per l’entroterra fino a San Marino, la Carpegna e quindi fino alla zona appenninica dalla quale si scorge il mare. Un impianto di questo genere avrebbe un impatto paesaggistico negativo impressionante. Se si vuole utilizzare quella porzione di mare per creare energia sarebbe opportuno utilizzare tecnologie studiate e pensate per lavorare in questo ambiente e non utilizzare strutture pensate per la terra ed utilizzate poi come ripiego sul mare. Tale tecnologia esiste già e non andrebbe ad interferire con la paesaggistica del luogo. Di conseguenza se si vuole realizzare un impianto per la produzione di energia pulita proprio in quel punto sarebbe corretto utilizzare il Pelamis P-750 ovvero un tubo posto a pelo dell’acqua che produrrebbe la stessa quantità di energia delle pale eoliche ma non andando ad incidere a livello paesaggistico e producendo energia idroelettrica (ad es,. impianto sito in Portogallo, Agucadoura, nella municipalità di Povoa de Varzim).
Per capire la portata di tale progetto basta pensare che ogni singola pala è alta 206 metri (il grattacielo di Rimini è alto 102 metri) e sarebbero 59 pale, tutte ben visibili da terra e non solamente una, inoltre ci sarebbero due piattaforme alte 45 metri (alte come un palazzo di 14 piani).
Se invece la possibilità è solo quella di fare un impianto eolico di questo genere allora lo si faccia più al largo in maniera tale che non interferisca paesaggisticamente col territorio.
Un progetto di pale eoliche come quello proposto sarebbe paragonabile ai primi impianti fotovoltaici fatti a terra che rendevano il pendio di una collina un enorme “specchio” tant’è che sono poi stati vietati perché evidentemente deturpavano il paesaggio e l’ambiente. In conclusione un impianto eolico così pensato sarebbe obsoleto già prima di essere realizzato. Bisogna essere a favore delle tecnologie per l’energia rinnovabile ma si deve utilizzare con giudizio per evitare di peggiorare le cose invece che migliorarle.

*Studio Mordini Architetti

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