Mordano, due consiglieri all'opposizione. Maggioranza in bilico

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Due consiglieri comunali abbandonano il gruppo di maggioranza a Mordano. Dopo la revoca delle deleghe all’ex vicesindaco e assessore Federico Squassabia del 16 gennaio, nel corso della seduta del Consiglio comunale di giovedì sera lo stesso Squassabia e la consigliera Annalisa Neri hanno deciso di lasciare la lista civica “Mordano-Bubano un Comune una comunità” e spostarsi nel Gruppo misto. Adesso la maggioranza è sul filo del rasoio.

«Non ho tradito il programma»

«Chiaramente dopo questa vicenda non credo di essere ancora il benvenuto in questo gruppo guidato dal sindaco – ha sottolineato Squassabia nel corso del proprio intervento durante la comunicazione in aula sulla revoca delle proprie deleghe –. Sindaco che, sottolineo, a suo tempo mi ha cercato e chiesto di sostenerlo conoscendo bene chi ero e cosa pensavo». E «credo in questi anni di essermi sempre speso con passione, competenza e coerenza nei confronti del bene di questa comunità, portando avanti e realizzando idee innovative. Sono sicuro di non aver mai tradito il programma che come gruppo ci eravamo dati e che i cittadini hanno scelto».

Un voto di differenza

La sorpresa è arrivata più tardi, quando Squassabia ha annunciato la propria intenzione di abbandonare la lista civica “Mordano-Bubano un Comune una comunità” e di dare vita al Gruppo misto. A quel punto, infatti, la consigliera Annalisa Neri ha deciso di seguirlo, lasciando vuoto un ulteriore scranno della maggioranza. E ora la lista civica si trova ad avere un unico rappresentante in più rispetto alle opposizioni. La maggioranza, infatti, scende a sei consiglieri – fra cui l’attuale vicesindaco Luigi Gallignani – più il primo cittadino Tassinari. La minoranza sale a sei: Squassabia e Neri nel Gruppo misto, e i quattro consiglieri comunali di “Patto civico-Gente in Comune”. Insomma, è sufficiente un’assenza o un’astensione per rendere qualsiasi discussione molto più complicata. Fra l’altro, è logico aspettarsi che Squassabia darà battaglia, in particolare sulle questioni ambientali – Florim in primo luogo – che sono state la causa della rottura.

Giunta a quattro?

Contemporaneamente, sembra che per l’anno e mezzo di mandato che rimane il primo cittadino possa anche decidere di continuare senza sostituire Squassabia, mantenendo per sé le sue deleghe, con una giunta di tre assessori e con i due consiglieri delegati che già si affiancavano alla Giunta.

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