Monito degli agricoltori: «A Montetiffi la frana si poteva evitare»

Nuovo appello dagli agricoltori di Montetiffi. La grossa frana che incombe sulla strada provinciale 88 rende difficile il passaggio di automezzi di normali dimensioni e impedisce completamente il passaggio a quelli per rifornimenti, consegna dei prodotti, trebbiatrici e altre macchine per lavorazioni in agricoltura che potrebbero non arrivare in tempo. Così cresce l’allarme degli agricoltori, anche perché l’unica strada alternativa è pure stretta e pericolosa.

Nuovo appello degli agricoltori

«Dopo l’evento del 16 maggio le persone che abitano a Montetiffi – afferma Norberto Venturi, agricoltore 27enne alla terza generazione che segue un’azienda agricola di 60 ettari – sono state messe a dura prova dai disagi e dalle problematiche sorte. Ora Montetiffi è un “prezioso gioiello di Romagna” ma senza viabilità. In buona parte si potevano evitare i problemi con la normale cura del territorio, cosa che da diversi anni non è stata fatta sulla viabilità provinciale. Sono titolare di un azienda agricola che è nata a Montetiffi circa 70 anni fa, quando ancora la cultura contadina tutelava le colline molto più di quelli che si millantano paladini della montagna mentre vivono in città».

«Frana annunciata»

«È troppo facile additare come unico responsabile di quel che è successo il cambiamento climatico – prosegue – lo scarico delle responsabilità è un esercizio che vedo ripetersi spesso nelle ultime settimane. Da diversi anni a Montetiffi segnalavamo la pericolosità della nostra Sp 88. Il tratto franato è stato oggetto di continue e ripetute perdite di acqua derivate sia da sorgenti a monte sia dal serbatoio Hera, acqua che dallo scorso inverno non ha mai cessato di correre lungo la strada finendo nella scarpata ed erodendo la banchina che poi con l’ultimo evento è franata creando l’enorme precipizio di circa 100 metri. Frana che si poteva evitare se l’acqua fosse stata regimentata a dovere con la normale manutenzione delle scoline, cosa che è stata fatta solo un paio di settimane fa quando ormai i danni erano fatti. Ora a rimetterci siamo noi cittadini e noi imprese agricole che ad oggi siamo ancora privi di un accesso adatto alla viabilità pesante come mietitrebbie, autotreni, cisterne di latte, camion per l’approvvigionamento di materie prime per gli allevamenti e per il gasolio».

Alternativa pericolosa

«Grazie all’aiuto del nostro Comune che non ci ha mai fatto sentire soli in questa avversità – aggiunge – e alla nostra sindaca Tania Bocchini, siamo riusciti a sistemare una strada bianca che possiamo definire una carraia. Nonostante questo, e tutti gli sforzi che sono stati fatti per renderla transitabile, questa strada non è percorribile se non con auto 4×4 perché manca di visibilità, larghezza e ha un notevole dislivello e alcune persone hanno grandi difficoltà a usufruirne».

Danni importanti

Tra le aziende agricole c’è chi ha avuto danni agli allevamenti, chi non ha potuto portare il latte ai mercati, chi ha pagato di più il carburante andando a prenderlo in vari viaggi con le taniche. Oppure chi come Venturi che è specializzato nel grano e nelle colture da seme e si è trovato i campi allagati o invasi da frane: «Noi aziende agricole abbiamo avuto numerosi danni alle colture e ai nostri terreni – prosegue – causati dall’eccezionalità dell’evento che ci ha travolto, ma siamo convinti che non è per questo che Montetiffi ad oggi è ancora isolata. Sappiamo bene chi sono i responsabili di tutto questo e ci auspichiamo che dopo questo evento prendano consapevolezza che il nostro territorio va tutelato, manutenuto e salvaguardato. I piccoli paesi di montagna non hanno vita né futuro senza le aziende agricole e se si continua così rischiamo di abbandonare il territorio».

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