Il mondo antico attira tanti riminesi

Cultura

RIMINI. Il Festival del mondo antico si è chiuso raccogliendo un pubblico variegato e interessato. Nel weekend di appuntamenti dall’11 al 13 ottobre e nell’anteprima della settimana precedente, circa 6mila persone hanno partecipato agli oltre 100 appuntamenti. Se economia e società sono stati al centro dell’excursus cronologico su vecchio e nuovo populismo proposto da Tito Boeri nella lectio magistralis di apertura capace di affascinare giovani e meno giovani, il lavoro, individuato per la sua “urgenza” come argomento-guida del festival, è stato declinato in incontri che spesso hanno visto protagoniste le nuove generazioni. Come non ricordare l’avvincente dialogo fra Giovanni Brizzi e Franco Cardini sul mondo servile e, per gli appassionati di arte militare, il puntuale intervento di Brizzi a illustrazione della mortale macchina bellica ricostruita nel cortile del Museo della Città; l’illuminante intervento di Roberto M. Danese sul "Satyricon" di Petronio; l’inedito quadro sul lavoro femminile nel medioevo tratteggiato da Maria Giuseppina Muzzarelli e il trascinante fervore di Antonella Prenner nell’esporre il risultato delle sue indagini su antichi testi medici di ostetricia. E poi Mauro Felicori, Donatella Puliga, Michela Sassi, lo storico riminese Federicomaria Muccioli con la sua "Storia dell'Ellenismo", la “lezione” di giornalismo offerta da alcune delle più prestigiose firme delle pagine culturali, quali Marino Niola, Andreas M. Steiner, Brunella Torresin e Sergio Valzania, il racconto di narratori quali Stefano De Carolis, Oreste Delucca, Stefano Medas, Elisa Tosi Brandi nell’inconsueto ruolo di guida. E il bilancio positivo di questa XXI edizione, che proietta la manifestazione riminese fra le più longeve in Italia, non può che sollecitare a dare appuntamento all’autunno 2020 per il prossimo Festival del mondo antico.

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