Mollica e Frizzi, ricordi che suonano

Fellini, Celentano, Mina… Parole e musica raccontano l’Italia, nello spettacolo Prima che mi dimentichi di tutto in cui un decano dei giornalisti italiani, Vincenzo Mollica, dialoga con Fabio Frizzi, musicista e compositore, autore di oltre cento colonne sonore, da “Fantozzi” a tanti horror italiani e stranieri. Mollica e Frizzi, con il chitarrista Riccardo Rocchi, sono oggi a Galeata al teatro Carlo Zampighi (ore 21.15) e domani a Rocca San Casciano, al teatro Italia (ore 21.15).

«Vincenzo è di Formigine, io sono nato a Bologna con mio padre Fulvio, faentino, quindi siamo ben contenti di portare in Romagna il nostro spettacolo – commenta Frizzi – che nasce dalla grande esperienza di Mollica: Vincenzo ha vissuto un’Italia ricca di personalità artistiche con cui si è messo in relazione con garbo e grande spessore umano. Per questo è… un archivio degli ultimi cinquant’anni di storia dello spettacolo. In “Prima che mi dimentichi di tutto” può aprire la porta anche a quell’ironia che in Rai non gli era consentita, con episodi divertenti e trasgressivi».

Ma anche lei ha i suoi racconti.

«Sì, una decina di anni fa ho iniziato a vedere che il cinema italiano si stava esaurendo, e che mi occorreva voltare pagina. Dopo una carriera in studio di registrazione, sono uscito e ho iniziato a fare storytelling. Quando Mollica lo venne a sapere, per una naturale simpatia fra noi e perché raccontiamo storie e personaggi emblematici, abbiamo unito i ricordi e da tre anni facciamo insieme questo viaggio».

In cui entrambi avete i vostri paesaggi.

«Sì, io ho le mie ispirazioni, come De André. Ma il vantaggio di noi… grandicelli è proprio la memoria: per questo ricordiamo e raccontiamo divertendoci, mentre Riccardo Rocchi crea con me la punteggiatura alle parole».

E parlate anche di Fabrizio, suo fratello.

«Vincenzo è stato un grande amico della mia famiglia, e insieme mostriamo un filmato in cui io e Fabrizio cantiamo “Lugano addio”. Non nascondo che tutte le volte il cuore mi salta un battito, ma sento anche l’applauso spontaneo del pubblico, che ha il diritto di porgere un tributo a quanto di bello e di grande mio fratello ci ha lasciato».

«Lo spettacolo del resto nasce con un intento semplice – aggiunge Mollica – quello di raccontare con sincerità frammenti vissuti nel mondo del giornalismo e della musica. Affiorano tante spigolature alla “Non tutti sanno che…”, mentre Fabio oltre a presentare personaggi importanti per lui, racconta anche della sua particolarissima capacità di comporre per il cinema horror. Io penso ogni sera a un libro che amo molto, l’intervista a Camilleri di Marcello Sorgi “La testa ci fa dire”: l’incontro con il pubblico infatti fa scaturire ricordi e suggestioni diversi, e ogni serata è un momento di condivisione, anche di valori come quello della pace di cui abbiamo tanto bisogno».

Ma c’è un personaggio che ricorre?

«Tanti, Fellini su tutti: parlo del suo rapporto con Mastroianni, con Giulietta Masina, dei set e degli Oscar. Fellini mi ha insegnato moltissimo perché aveva sempre la prospettiva mancante: io vedevo qualcosa e lui era già oltre, e la stava trasformando in arte. Un genio, e quando ne incontri uno, ti illumina. Ma ho nel cuore Enzo Biagi, Alda Merini, che a loro volta hanno segnato la mia vita in modo definitivo».

Fabio Frizzi sottolinea la sua ironia.

«Ironia e autoironia fanno capire meglio la realtà: sono cartine di tornasole per comprendere incontri, emozioni… Ho un’età in cui il futuro davanti a me si accorcia, ma allo stesso tempo tutto diventa più limpido. La cosa buona è se riesci a convivere con quello che hai fatto».

E puoi realizzare bilanci.

«Ho sempre cercato di fare il mio lavoro con passione, fin… dal primo strillo! E il mio lavoro è stato quello di cronista non di critico, con la fortuna di occuparmi per tutta la vita delle cose che amavo da giovane: il cinema, la musica, il fumetto. Questa vitaccia è tutta da vivere, me ne rendo conto bene ora che sono un… apprendista pensionato e mi metto davanti all’idea del tempo. E cerco di capirlo: per capire la vita».

Biglietti Galeata: € 14-12
Rocca San Casciano: € 10-12
Info: 338 3169741

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