Lo scambio di due neonati che avvenne 250 anni fa a Modigliana ha generato uno scandalo arrivato fino ai giorni nostri che si potrà rivivere visitando la mostra inaugurata ieri all’interno della Pinacoteca comunale dedicata al baratto. Una storia locale che ha portato in passato Modigliana alla ribalta internazionale e che ora viene celebrata proprio dove ha avuto origine. I fatti risalgono all’aprile del 1773 quando due neonati videro la luce nel piccolo comune della valle del Tramazzo. I conti di Joinville, coppia di nobili francesi in quel periodo momentaneamente residenti nel paese, diedero alla luce una femmina mentre dall’unione di Vincenza Diligenti, moglie della guardia comunale Lorenzo Chiappini, nacque un maschio. In gran segreto avvenne lo scambio, mosso probabilmente da ragioni dinastiche, a fronte di una somma cospicua di denaro a favore dei coniugi Chiappini. Quest’ultimo era il capo guardia della prigione all’interno di palazzo Pretorio e si narra che tra lui ed il nobile francese si era creato un particolare rapporto di confidenza. Poco dopo il parto, i nobili francesi lasciarono Modigliana senza farvi più ritorno. La femmina entrata in questo modo nella famiglia di Lorenzo Chiappini, trasferitasi quattro anni dopo a Firenze, venne chiamata Maria Stella Petronilla e a 13 anni fu obbligata a sposare il cinquantenne Thomas Wynn, lord di Newborough, col quale, più tardi si trasferì nel nord del Galles, dove il marito possedeva vaste proprietà e ricchezze. A Londra frequentò la corte di re Giorgio III come “Marchesina di Modigliana, figlia del generale Chiappini”. Rimasta vedova nel 1807, si risposò col barone Edward von Ungern Sternberg, nipote del primo ministro dello Zar di Russia, di nove anni più giovane di lei e si trasferì in Estonia. Alla morte del padre, nel 1821, Maria Stella ricevette da un notaio fiorentino una lettera nella quale Chiappini le confessava di averla scambiata alla nascita per denaro. Da quel momento, e in seguito alla sentenza del tribunale ecclesiastico di Faenza che nel 1824 la riconobbe, in base a numerose prove, figlia dei conti di Joinville, Maria Stella spese il resto della sua vita col vano obiettivo di farsi riconoscere anche in Francia come figlia di Luigi Filippo “Egalité” e di sua moglie Maria Adelaide di Borbone, duchi di Orleans, cui spettava in esclusiva il titolo di Conti di Joinville quando viaggiavano in incognito. Obiettivo impossibile, considerato che nel 1830 re dei francesi fu incoronato Luigi Filippo I, figlio dei citati duchi di Orleans e quindi supposto figlio di Lorenzo Chiappini. Maria Stella dilapidò una fortuna in Francia prestando fede a truffatori senza scrupoli e morì a Parigi, con la fama di essere pazza, il 28 dicembre 1843. Una storia fatta di intrighi e mistero che potrà essere rivissuta dai visitatori attraverso i 23 quadri dell’allestimento permanente esposti in Pinacoteca, con immagini e testi redatti non solo in lingua italiana, ma tradotti anche in inglese, francese, tedesco e spagnolo e leggibili nella lingua scelta tramite l’inquadratura di un QR-Code con qualsiasi smartphone. Per l’occasione sarà esposta anche una selezione di documenti e libri sul “Baratto” pubblicati in tutto il mondo dal 1830 al 2014.

Modigliana. Uno scambio di neonati che ha fatto storia: il “baratto” in mostra alla Pinacoteca
