"Misery" in scena al teatro Stignani di Imola

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Rivive a teatro Misery, tratto dal romanzo di Stephen King e reso celebre da un film cult. Filippo Dini dirige l’incubo di uno scrittore prigioniero di un’ammiratrice psicopatica, pronta a ucciderlo pur di riportare in vita il suo personaggio preferito. Una grande opera sul potere magico della narrazione che apre stasera la stagione di prosa del teatro Stignani di Imola, dove resterà fino al 4 dicembre.

Lo spettacolo – firmato da di William Goldman – è prodotto dalla Fondazione Teatro Due e Teatro Nazionale di Genova.

Quando il romanzo Misery fu pubblicato nel 1987, balzò subito all’attenzione dei moltissimi fan del re del thriller e vinse il premio Bram Stoker. Il pluripremiato sceneggiatore e drammaturgo William Goldman trasformò il libro in una sceneggiatura cinematografica utilizzata per il film omonimo del 1990, diretto da Rob Reiner con James Caan e Kathy Bates, che per la sua interpretazione si aggiudicò Oscar e Golden Globe come migliore attrice.

In scena nei panni dello scrittore c’è Aldo Ottobrino, nel ruolo dell’infermiera disturbata Annie Wilkes c’è Arianna Scommegna mentre Carlo Orlando veste il ruolo dello sceriffo, con musiche di Arturo Annecchino, scene e costumi di Laura Benzi, luci di Pasquale Mari (insignito per questo lavoro del Premio Ubu 2021), trucco di Cinzia Costantino e con la traduzione di Francesco Bianchi.

Ciò che racchiude questo testo, però, va ben oltre la storia terrorizzante dello scrittore Paul Sheldon, salvato da un brutto incidente stradale dalla sua fan numero uno che si trasforma in una carceriera e non si ferma davanti a niente pur di tenere in vita il suo personaggio preferito. Mentre Annie diventa l’incarnazione diabolica dell’amore che ogni essere umano nutre verso le storie e verso chi le racconta, l’autore sembra diventare un moderno Sherazade: o racconta o muore.

Ma non è ancora tutto, nell’angoscia della costrizione egli affronta faccia a faccia, come mai lo ha affrontato nella sua vita, il suo demone, incarnato da Annie, quello che accompagna la vita di ogni artista: il demone tirannico e folle della creazione, che tutto dona e che in cambio vuole la vita.

www.teatrostignani.it

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