"Misericordia" di Emma Dante al Galli con Manuela Lo Sicco

Archivio

In una Sicilia povera e degradata, tra ceste di gomitoli, giocattoli rotti e stracci, tre prostitute, Anna, Nuzza e Bettina, allevano il piccolo Arturo, bambino disabile, rimasto orfano fin dalla nascita. È l’inizio della fiaba onirica e coinvolgente Misericordia, scritta e diretta da Emma Dante, in scena questa sera e domenica al teatro Galli.

La drammaturga e regista palermitana, vincitrice di numerosissimi premi, (tra cui l’Ubu nel 2003 e 2014, Le Maschere e il premio De Sica nel 2014) e apprezzata a livello internazionale per il teatro, il cinema e per la regia di opere liriche, porta sul palco una storia di emarginazione, colorata di amore, solidarietà e coraggio. La maternità scelta, la povertà, la lotta per la vita, la perdita sono solo alcuni dei temi che prendono forma e materia nei corpi, nei gesti aspri e morbidi, frenetici e avvolgenti dei quattro personaggi. Tra abbracci e “danze” impetuose, si raccontano le esistenze, segnate da ferite e cicatrici, di queste tre Moire contemporanee: Anna (interpretata da Leonarda Saffi), Bettina (Italia Carroccio) e Nuzza (Manuela Lo Sicco).

Di giorno magliaie, intente a confezionare sciarpe e scialli, di notte prostitute in un misero quartiere di una Palermo dei nostri giorni, le tre amiche, che convivono in un monolocale sporco e decadente, fin dalla nascita si prendono cura di Arturo (interpretato dal danzatore Simone Zambelli). La madre del bimbo è morta dopo il parto in seguito alle percosse a lei inflitte dal compagno. Da quel giorno le tre donne si prendono cura di lui, che grazie a loro, come un moderno Pinocchio, diventerà adulto.

Chi sono Anna, Bettina e Nuzza nel profondo?

«Rappresentano le varie sfaccettature dell’essere donna – spiega l’attrice Manuela Lo Sicco, che proprio per questa interpretazione ha ottenuto il Premio Ubu come migliore attrice 2021–. Anna, Bettina e Nuzza sono come un’unica madre, ma ognuna ha un differente approccio rispetto alla propria condizione e all’essere madre. Nuzza è taciturna, cinica, preferisce rimanere in silenzio per paura di essere ferita. Bettina è una madre attenta, mentre Anna è più dirompente e mostra con libertà le sue fragilità. Arturo è il centro del loro amore».

In tutte le opere di Emma Dante i corpi sono riconosciuti come linguaggio potente. In questo spettacolo quali tonalità assumono?

«Sono presenti vari livelli: c’è la presenza muta di Arturo che si esprime solo attraverso il movimento puro e c’è la gestualità quotidiana delle tre donne che uniscono ai movimenti le parole. Parole che vengono partorite. Ogni personaggio usa la propria lingua originaria, che è una sorta di balbettio, scricchiolio. Due parlano in palermitano, una in pugliese. Sono parole che partono dal vissuto. Per questo motivo lo spettacolo inizia con un grammelot, un “ciuciulìo” volutamente incomprensibile».

Il pianto, il riso, il paradosso e l’assurdo. Tutto dialoga in “Misericordia”. Perché è stato scelto questo titolo?

«Questa parola rappresenta l’amore incondizionato, verso tutti gli esseri fragili e difettosi. Anna, Bettina, Nuzza amano così tanto che lasceranno andare Arturo verso il suo futuro di persona indipendente, pur sapendo che questo le porterà a soffrire e a perdere il senso della loro vita».

Quale altro tema emerge in modo particolare?

«Il tema della violenza sulle donne. C’è da parte dei personaggi la forte volontà di riscatto, di rivendicazione dell’essere nel mondo».

Da quanto tempo lavora con Emma Dante?

«Dal 1999, quando è stata fondata la compagnia Sud Costa Occidentale».

Cosa è cambiato da allora?

«Siamo partiti con spettacoli nei centri sociali, nelle case di Palermo e siamo arrivati nei teatri più importanti. Una soddisfazione immensa raggiunta con l’esperienza sul campo, con la fatica, la dedizione. Quest’anno la mia gioia personale è stato il Premio Ubu, una felicità indescrivibile».

Misericordia diventerà anche un film, il terzo di Emma Dante dopo le pellicole di successo “Via Castellana Bandiera” e “Le sorelle Macaluso”. Inizio alle ore 21.

Info: 0541 793811

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui