Misano. La protesta contro il deposito di amianto







Prosegue la protesta contro il nuovo deposito di amianto previsto a Misano. Il Comitato della zona artigianale segnala le manifestazioni di gruppi di attivisti in diverse parti del territorio fra le quali Misano mare, Portoverde, Misano Brasile, Santa Monica, Misano monte, Scacciano e la zona artigianale all’interno della quale sorgerà il deposito. «La protesta - spiega il comitato - è scoppiata perché recentemente è stata negata ai cittadini da parte dell’amministrazione la possibilità di effettuare una raccolta firme per evitare l’insediamento di materiale tossico e pericoloso sul suolo di Misano, oltre alla richiesta per ottenere un tavolo tecnico fatta mesi fa e che è rimasta ancora ad oggi senza risposta. Le proteste continueranno finché l’amministrazione non prenderà una posizione chiara e netta schierandosi a fianco della cittadinanza in questa battaglia che dovrebbe essere di tutti.»
Accuse a cuil’amministrazione misanese ribatte negando che il Comune abbia vietato la petizione. «La normativa - spiegano - non consente che vengano fatte raccolte firme in una sede istituzionale, tanto meno in occasione di referendum come nell’intenzione del comitato».
«Occorre non distorcere la narrazione». Innanzitutto, le dimensioni. Di fronte alla proposta presentata da una azienda privata di realizzare uno stoccaggio di amianto (già pretrattato e lavorato in cantiere) da depositare in un luogo di proprietà della ditta stessa, la Regione, sentite Arpae e Ausl, ha dato un primo via libera «perché il quantitativo è minimo (50 tonnellate l’anno, in un’area di 40 metri quadri) e il rischio di emissioni pari a zero». Non si parla, obietta ancora l’amministrazione «di un “mega deposito di amianto”, ma della possibilità di depositare il materiale di raccolta dell’azienda e di stoccarlo in sicurezza, per poi essere smaltito altrove. Il progetto deve essere ancora presentato al Comune per quanto riguarda le autorizzazioni e al momento non c’è nessuna fumata bianca. Qualora il progetto venisse presentato, si vigilerà «affinché le prescrizioni vengano rispettate». Ciò non significa - conclude l’amministrazione - che «abbiamo scelto la linea del no comment visto che l’area individuata non è adatta a quel tipo di stoccaggio e anzi cercheremo ogni strumento utile affinché non venga realizzato in quel luogo. L’amministrazione è già al lavoro con l’azienda per evitare che si realizzi l’attività di stoccaggio».