Misano. Un pasticciere fa nascere un bimbo sul lungomare: "Mi ha guidato al telefono da Cuba un amico dottore"

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Fa nascere un bambino per strada, guidato al telefono dall’amico dottore a Cuba. Un’avventura da mozzare il fiato quella toccata in sorte nella nottata di domenica al pasticciere riccionese Riccardo Cancellieri, 66 anni e un grandissimo sangue freddo.

La storia

Come di consueto, Cancellieri si stava recando al lavoro in auto, diretto alla pasticceria della figlia “Angolo 137” che si trova a Cattolica, quando giunto verso le 4 sul lungomare di Misano, attira una donna rannicchiata sul ciglio della strada, in preda ad uno stato di evidente sofferenza, la sua attenzione. «Non potevo immaginare che fosse in pieno travaglio – allarga le braccia Cancellieri – ma mi sarei fermato comunque». Quando l’uomo raggiunge la giovane, una trentenne forse di origine straniera, vede che piange e nota i vestiti imbrattati di sangue e altri liquidi. Ma un dettaglio fuga il dubbio di un’aggressione. «La testolina del bambino era già visibile e una corsa all’ospedale sarebbe stata inutile – rileva Cancellieri –. Così d’istinto ho telefonato a Luca Barbanti, un medico riccionese che si è trasferito a Cuba. Siamo amici fin dall’adolescenza ed è a lui che telefono per qualunque problema di salute, fidandomi ciecamente». Mentre la ragazza strilla e piange, il 66enne chiede consiglio al dottore che lo guida dall’altra parte dell’oceano, suggerendogli di infilarsi i guanti che aveva in macchina e di invitare la partoriente a spingere, pronto ad afferrare la testolina del neonato. Un momento che, durato al massimo una quindicina di minuti sembra un’eternità al riccionese «timoroso com’ero di far danni che per fortuna non si sono verificati», chiarisce. Certo è che non è servito aver assistito al parto delle figlie rispettivamente 43 e 20 anni fa, in un ruolo ben più facile. «Alla fine ho avvolto il bimbo, un maschietto, nella mia giacca, mentre sopraggiungeva l’ambulanza del 118 che aveva allertato».

Che emozione

Non c’è stato tempo per i ringraziamenti e neanche le presentazioni, perché la neo mamma è stata trasportata con il piccolo all’ospedale «probabilmente di Rimini» a sirene spiegate. Impossibile anche comunicare con lei durante il parto quando la giovane «farfugliava in modo incomprensibile», urlando e sciogliendosi in lacrime. Intanto mentre le luci divenivano un puntino nella notte, il “medico per caso” riprendeva fiato, ritrovandosi «sudato fradicio e sporco, ma decisamente sollevato. Non sapendo come comportarmi sono finito in una situazione rischiosa – riconosce col senno del poi il protagonista di una nottata da film – e forse avrei preferito ritrovarmi fra due delinquenti da affrontare». A testimoniare un ricordo indelebile resterà anche la foto scattata dalla figlia che l’ha immortalato davanti al negozio. Venuta a conoscenza dell’impresa, ha ritratto il papà ancora scosso ma visibilmente emozionato.

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