Misano, “regalo una vacanza alle Canarie ai dipendenti per ringraziarli”

Un lavoro di squadra che ha portato a una rivoluzione nel campo dell’offerta turistica a Misano in soli due anni, sotto la gestione di Silvio Crescentini, manager della Hoy hotels. Ecco che l’amministratore delegato Andres Gozzi, romagnolo doc e gestore di 6 alberghi, tutti in città, nonché del ristorante Living (ex Bobo) e quasi 10 appartamenti alle Canarie tra Lanzarote e Fuerteventura, premia i propri collaboratori con una settimana di vacanza proprio alle Canarie, dal 15 al 22 febbraio.

Com’è nata l’idea di questo premio ai collaboratori?

«Questo “premio” è frutto del resoconto della nostra realtà aziendale. Partiremo in una decina, ma non sono i soli dipendenti perché, avendo ampliato le aziende, in piena stagione per noi lavorano un centinaio di persone, per tutte le figure. L’ad Gozzi è qui da dieci anni, io ci sono da due, siamo cresciuti grazie a precisi standard, basandoci sulla destagionalizzazione, prendendo i punti forti dell’offerta del territorio e lavorando su un’offerta attrattiva per 365 giorni all’anno. Speriamo che il nostro sia un messaggio non solo di gratificazione verso i nostri collaboratori, ma anche uno sprone per l’Amministrazione affinché si lavori sempre più nell’ottica di una meta turistica non solo in estate e durante gli eventi circoscritti al Misano World Circuit».

Crede che l’offerta debba essere ampliata?

«Misano è legata da sempre al turismo stagionale, soprattutto declinato alle famiglie, per poi esplodere con il turismo sportivo durante la Moto Gp e gli eventi motoristici del circuito. Credo che anche l’Amministrazione debba pensare a una offerta più ampia, non “legata ad un granello di sabbia”, la mentalità dell’operatore turistico “medio” è stagionale, e la concorrenza, sono straconvinto, dà una spinta a tutti per migliorare e aumentare i profitti, senza concorrenza si muore o meglio non si nasce. Credo che l’Amministrazione sia ancora troppo pigra: dovrebbe avere uffici turistici aperti tutto l’anno e aggredire il mercato, non posso essere io l’ufficio turistico della città».

Qual è la sfida che avete intrapreso?

«Rimini e Riccione hanno creato un marchio che le contraddistingue, noi siamo un po’ “una terra di mezzo”, abbiamo una qualità buona di ospitalità, ma potremmo lavorare di più sull’indotto sportivo: creare per esempio un polo all’Autodromo, polmone turistico, che sfrutti il suo marchio in maniera alternativa alle due o quattro ruote. Sfruttare la scia delle fiere, ma anche la cultura: abbiamo un bellissimo teatro (il teatro Astra, ndr) dentro è bellissimo, ma la facciata è fatiscente. Bisognerebbe lavorare sulla manutenzione. E soprattutto dobbiamo staccarci, promuoverci come meta turistica attiva tutto l’anno, deve crescere l’offerta.

Me ne sono andato 2 anni fa da Riccione dopo quasi vent’anni e sbarcato a Misano un imprenditore mi disse che avevo sbagliato. L’ho accettata un po’ come sfida, c’è ancora tanto da lavorare, ma si può rendere Misano unica» conclude».

Commenti

Lascia un commento

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui