Lugo, picchia e minaccia il marito: "Pagherò per farti uccidere". Donna ricercata

Sarebbe stato vittima della moglie sotto tutti gli aspetti, fisico e psicologico. Soggiogato al punto da farle un bonifico da 51mila euro “a comando”, per paura di quelle che sarebbero state le conseguenze qualora non avesse ubbidito. E di minacce pare che fosse piena la quotidianità di un matrimonio da incubo. La più inquietante, la promessa di assoldare “un negrone” e pagarlo per farlo uccidere. Sono episodi che sommati si sono tradotti nell’accusa di maltrattamenti in famiglia di cui deve rispondere una 54enne di origini brasiliane, nei confronti della quale la Procura ha chiesto il rinvio a giudizio. Di lei, tuttavia, non si hanno più notizie.

Picchiato

I fatti contestati coprono un arco temporale che va dal 2017 fino al novembre del 2018. L’uomo, un 69enne residente a Lugo, sì è costituito parte civile con l’avvocato Giacomo Foschini. E’ stato lui a denunciare le vessazioni subite, presentando anche i referti del pronto soccorso. Lesioni tutto sommato lievi, si parla di spintoni, schiaffi e qualche livido, oltre alla distorsione di un dito. Ci sarebbero anche un paio di circostanze più gravi, tra il settembre e l’ottobre del 2017, quando la 54enne lo avrebbe afferrato per i genitali, stringendo il pugno oppure quando, il 10 novembre del 2018, dopo averlo aggredito verbalmente, si sarebbe impossessata delle chiavi di casa impedendogli di uscire (da qui anche l’accusa di violenza privata), per poi spingerlo sul letto e immobilizzarlo mettendosi a cavalcioni su di lui, e infine colpirlo al volto e alla testa.

Umiliato

A ferire maggiormente erano però le parole. La moglie era solito apostrofarlo come “ gay, malato di mente, schifoso, bastardo, vigliacco”, dicendogli di non essere un uomo perché – avrebbe infierito la donna – “ non hai le palle”, mettendo in dubbio la sua virilità. Secondo il capo d’imputazione, queste pressioni psicologiche lo avrebbero fatto sprofondare in uno stato depressivo tale da portarlo, il 26 ottobre del 2017, a inviare come richiesto dalla donna la bellezza di 51mila euro.

Minacciato di morte

Più di una volta l’uomo sarebbe stato minacciato di morte. Sempre in casa: una volta pure con un coltello da cucina, afferrato dalla donna prima di rivolgersi a lui con le parole finite poi nero su bianco nel capo d’accusa: “ Sei fortunato che io sono religiosa, altrimenti te lo avrei già conficcato; non preoccuparti, perché ci sarà qualcuno che lo farà per mio conto; un giorno pagherò un negrone, che con 1.000 euro ti manderà all’altro mondo”. E ancora: “ ti farò far fuori, se non lo faccio direttamente io”. E sulla scia di questa promesse si collocherebbero altri gesti per i quali la Procura chiede il processo, come il tentativo di impedire al marito di mangiare, proibendogli di usare la cucina o gettandogli il cibo nella spazzatura. Stessa cosa con i medicinali che l’uomo era costretto ad assumere. Ieri mattina la donna, difesa dall’avvocato Massimo Pleiadi, sarebbe dovuta comparire all’udienza preliminare davanti al giudice Corrado Schiaretti e al sostituto procuratore Raffaele Belvederi. Risultata però irreperibile, il procedimento è stato sospeso: in base alla nuova norma, le ricerche andranno avanti fino al 2048. Termine scaduto il quale, il reato verrà dichiarato estinto per prescrizione.

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