Minacce a Brumotti nella canzone. Trapper di Lugo patteggia

Lugo

Lo descriveva come “cancro dell’Italia che gira i quartieri e fa vedere solo il peggio”, per poi passare alle minacce esplicite: Brumotti, “sulla tua testa c’è una taglia”. Il prezzo del “successo”, Amin Bajtit, trapper lughese 26enne in arte Paname, lo ha pagato ieri. Il testo e il video della canzone che prendeva di mira Vittorio Brumotti, inViato della trasmissione satirica Striscia la notizia, gli sono costati una pena di un anno e quattro mesi. E’ quanto il cantante, assistito dall’avvocato Nicola Casadio, ha patteggiato al termine del processo al tribunale di Foggia, luogo dove, secondo le Procura, è stato commesso il reato, precisamente il videoclip “Brumotti freestyle”, girato a San Severo e pubblicato su Youtube il 10 novembre del 2021. Non un luogo a caso: il trapper si era sppostado dalla sua Lugo scegliendo come luogo delle riprese il quartiere di San Bernardino, lo stesso in cui l’inviato televisivo era stato aggredito il 5 ottobre precedente mentre stava documentando lo spaccio di droga in quella zona.

Il testo contro il vip

Insulti e turpiloquio sono le costanti che il cantante aveva inserito facendosi filmare insieme a un gruppo di fan. “ Infame delle guardie”, “ paga chi sbaglia” sono le parole che si incontrano nelle barre (in pratica i versi nel genere rap) del cantante, che continua. E ancora, “ ho un paio di amici che sono aggressivi, sono nocivi, se torni a San Severo ti svegli fra gli ulivi”, è la rima che anticipa frasi ancora più dirette come “ Foggia su di te spara” e “ striscia il tuo sangue”.

Le accuse

Il polverone mediatico che comprensibilmente si era sollevato con l’uscita del video, aveva portato alla denuncia sporta dalla trasmissione televisiva di Canale 5, che con l’apertura del fascicolo in procura si era costituita parte civile chiedendo un risarcimento di 2mila euro (richiesta che ora potrà essere portata avanti solo in sede civile, considerato il rito scelto dalla difesa dell’imputato).

Verso dopo verso, il trapper ha fatto collezione di reati; a partire dalla violenza privata, per avere fatto in modo che le minacce dissuadessero Brumotti a fare ritorno a San Severo. Contestato anche il vilipendio delle forze armate e dello Stato (“sei più infame degli sbirri, anche se odio anche loro”), reato di cui già il 26enne aveva dovuto rispondere dopo la pubblicazione di un altro videoclip. Infine l’istigazione a delinquere, per avere celebrato fra le rime l’aggressione subita dal conduttore televisivo.

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