Un titolo volutamente provocatorio. Una “non notizia”, ma credo sia un doveroso passo verso la normalità più possibile in questo momento. Su una popolazione di oltre un milione e duecentomila abitanti, in Romagna c’è una ventina di casi di contagiati da Coronavirus.
Odio i numeri, ma mi dicono che in percentuale i contagiati rappresentano meno dello 0,002 per cento dei romagnoli. Siamo però alle prese con una serie di restrizioni, dalle scuole chiuse ai limiti di capienza per i pubblici esercizi, che ci inquietano. Ma stiamo attenti: non sono misure repressive perchè siamo una regione di appestati, sono indicazioni preventive necessarie per limitare al massimo la trasmissione di una infezione che è facilmente contagiosa. Ne abbiamo passate di peggio. Ogni giorno inoltre riportiamo il bollettino medico delle autorità sanitarie regionali sui nuovi casi, i controlli, l’evoluzione dell’infezione e documentiamo le sue conseguenze sull’economia e sulla nostra vita. Attenzione di nuovo: per mesi abbiamo accusato la Cina di tenere nascosti i veri dati sul virus, ora non possiamo lamentarci se si cerca di garantire il massimo della trasparenza. Il coronavirus ci inquieta, naturalmente, come tutte le “cose” per noi inattese e poco conosciute, ma facciamo uno sforzo per comprendere la reale entità del fenomeno, senza fermarci alla percezione. Non siamo una regione di appestati, proviamo a tornare alla più possibile normalità senza farci prendere dalla paura: solo rispettando alcune norme sanitarie e comportamentali che ci consigliano.