Milano Marittima: bomba carta davanti a locale, due auto in fiamme

Cervia

Una bomba carta fatta scoppiare da mano ignota di fronte all’ex ristorante Spadafino di Milano Marittima. Questa la causa delle fiamme che nella notte di ieri hanno avvolto due automobili parcheggiate di fronte al locale ormai chiuso da tempo. Un episodio dai contorni ancora poco chiari sul quale le forze dell’ordine stanno indagando. Ma purtroppo l’incendio di fronte al ristorante è stato solo uno degli eventi per nulla rassicuranti che tornano ad alzare l’attenzione sul tema sicurezza nel corso di una estate che sembrava essere stata relativamente tranquilla. L’incendio di ieri notte ha danneggiato anche la struttura del locale, con vetri infranti e infissi compromessi. Una scia nera sull’asfalto, dove i mezzi sono andati a fuoco, era visibile anche ieri mattina dai passanti. L’episodio si sarebbe consumato alle tre di notte, nei pressi della rotonda Don Minzoni, vicino al centro della località. L’area è stata successivamente delimitata per metterla in sicurezza dopo l’intervento dei vigili del fuoco. E’ lecito ipotizzare che gli inquirenti abbiano già acquisito le telecamere attive in zona per visionare eventuali movimenti considerati sospetti. Danneggiati nelle vicinanze anche i lampioni dell’illuminazione pubblica, parte dell’elegante arredo urbano di Mima, ma quest’ultimo episodio potrebbe non essere correlato con quello della bomba carta. Una testimone avrebbe visto all’opera una decina di vandali, impegnati a fare danni solo per il gusto di sfasciare quanto trovavano sulla loro strada. Sotto i fumi dell’alcol nel corso della nottata si sono registrate anche tre risse. Milano Marittima ancora una volta si ritrova presa di mira da una sparuta minoranza di vandali che rischiano di infangare l’immagine della località. Gli operatori turistici denunciano da settimane il consumo di alcol, che sarebbe distribuito a tutte le ore, in barba alle ordinanze. Inoltre bande e baby gang si danno appuntamento nella località, sfidando le istituzioni e compiendo atti ostili alla quiete pubblica.

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