Milano Marittima: street bar e Comune, accordo sulla sicurezza

Approvato dalla Giunta il protocollo di intesa fra i gestori degli street bar di Milano Marittima e il Comune. L’obiettivo è quello di affrontare i fenomeni di assembramento e i problemi legati alla sicurezza urbana. «I protocolli firmati negli anni precedenti - recita il documento del 2024 -, si sono dimostrati uno strumento particolarmente adeguato ed efficace per gestire il rilevante flusso di turisti che si sono riversati sulla costa. Vi quindi è la necessità di garantire un ordinato svolgimento delle attività e degli eventi, proseguendo il percorso intrapreso nel 2020, con un quadro di regole e impegni chiari e definiti. I fenomeni che influiscono negativamente sulla città vanno prevenuti e governati».

Su tutti la maxi rissa che coinvolse il centro di Mi.ma. qualche anno fa, e su cui il Comune si è costituito parte civile. Otto giovani alla sbarra per una notte di follia nel salotto buono della Romagna. Anche per questo l’accordo prevede che le bevute dei clienti avvengano seduti a tavolino, riducendo al minimo la “mobilità”. I gestori si impegnano poi a gestire «l’accesso contingentato dei giovani nei locali, preferendo l’utilizzo degli steward». Massima collaborazione con le Forze dell’ordine nelle situazioni critiche, e «rigoroso rispetto delle norme in merito all’asporto di alcol (proibito) e al decoro urbano (vietato girare senza maglietta)». Il Comune, dal canto suo, «si impegna a garantire rigorosi controlli nei confronti delle attività aderenti e non aderenti al protocollo». Previa autorizzazione, è poi possibile occupare gli stalli della sosta a pagamento, dimezzandone l’importo. Il Comune si impegna pure a «valutare la possibilità di autorizzare strutture precarie in base al progetto tecnico presentato, in particolare per le zone dei viali Milano (tra viale Romagna e la rotonda Primo maggio) e Gramsci, nonché nelle aree prospicienti». Alla prima segnalazione di inosservanza del protocollo scatta la diffida. Alla successiva segnalazione si procederà alla risoluzione dello stesso protocollo, con conseguente revoca della concessione del suolo pubblico e decadenza dei benefici ad esso collegati.

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