Milano Marittima e la piscina della discordia: “Il danno d’immagine per la città ormai è fatto”

Il dibattito coinvolge l’intera città dopo la vicenda della piscina gonfiabile posizionata nel centro di Milano Marittima e il “bagno sexy” che ne è seguito. I seni scoperti da parte delle avvenenti donne che erano a mollo hanno indignato i cittadini e contrariato il sindaco; quest’ultimo ha espresso tutto il suo disappunto con una dura nota che ha fatto discutere. La destra tira però in ballo anche i vandalismi e gli accoltellamenti, e chiede alla Giunta una presa di posizione anche su «tutti quegli atti delinquenziali e incivili che avvengono in città».
Nel frattempo, nonostante le scuse della famiglia Mazzolani - che gestisce il negozio di fronte al quale si è svolto «lo spettacolo indecente» -, il Comune è deciso ad andare avanti. «Si tratta di un episodio che va punito - afferma il vice sindaco Gianni Grandu -, ma ci prenderemo tutto il tempo necessario per valutare l’accaduto. Innanzitutto è da stabilire la natura di quello spazio: pubblico o privato? Ma poi vige anche una norma sul decoro, e mi pare che sia stata ampiamente violata. Insomma, entreremo nel merito della questione in modo dettagliato e agiremo di conseguenza. Certo, uno spettacolo del genere non ce lo aspettavamo proprio: il danno per l’immagine della località ormai è fatto, ed è notevole. Purtroppo se ne stanno interessando anche i quotidiani nazionali».
Il comitato Per chi ama Milano Marittima, dal canto suo, esterna il proprio sconcerto per quanto accaduto. «Episodi come quello della piscina non sono semplici ragazzate, ma il simbolo di una deriva che mina le fondamenta stesse di Milano Marittima - è il commento -. Chi sceglie di abbassare il livello del decoro non colpisce solo la propria immagine, ma danneggia l’intera comunità: residenti, operatori, famiglie, turisti. Non siamo e non vogliamo essere un selvaggio Far West, perché altrimenti di Milano Marittima resterà solo la polvere, e neppure la palla di fieno». Secondo il Comitato non esistono due Milano Marittima, una ordinata e una goliardica: «Ce n’è una sola, ed è la nostra casa comune. Chi non la rispetta, non rispetta noi, né il valore delle nostre attività e delle nostre case. Dividersi e puntare il dito non ci porterà da nessuna parte. Fare comunità, invece, significa pretendere qualità, condannare senza ambiguità ciò che la offende e lavorare uniti per riportare Miano Marittima al livello che merita».